La sfida di domani sera alla Juventus Stadium, nonostante il divario in classifica rimane ricca di fascino e conserva sempre tutti i brividi della grande gara. Inoltre quest’anno oltre alla storia e alla rivalità, troviamo in questa partita una serie di incroci pericolosi e triangoli possibili tra gli allenatori.
Divisi da pochi metri durante i ’90 minuti ci saranno Massimiliano Allegri, ex dal dente avvelenato che vuole completare la vendetta totale iniziata all’andata, e dall’altra parte Filippo Inzaghi, attaccante juventino, diventato poi leggenda del popolo milanista. Pippo si gioca tantissimo, in trasferta, su un campo che in campionato ha regalato solo dolori ai rossoneri. I due, è cosa ormai nota, non si amano, anzi, i loro rapporti erano tutt’altro che idilliaci quando Max era il mister a Milanello. La loro lite quando Inzaghi allenava nelle giovanili è un ricordo ancora fresco che il tempo ha attenuato solo in parte.
La posta in palio è alta per Super Pippo. La squadra è ancora malata, diciamo influenzata come lui, e non può di certo bastare un’aspirina di nome Parma per guarire completamente. Una sconfitta pesante lo rimetterebbe in discussione, nonostante le smentite pubbliche di Galliani che ha confermato l’allenatore anche senza le coppe. Berlusconi continua a punzecchiarlo e poi a ritrattare ma la sensazione è che, a prescindere, a fine anno si cambi ancora. E qui torniamo al triangolo rosso bianconero. Perché il preferito per la panchina rossonero rimane Antonio Conte, che ha vinto tutto con la Juve. Già lo scorso anno, anche per ammissione di Mino Raiola, la dirigenza milanista provò a strappare l’attuale CT ai bianconeri, senza successo anche per un ripensamento dello stesso Conte che non voleva ‘tradire’ la vecchia Signora. Ora però le cose sono cambiate, la Nazionale gli sta stretta, le incongruenze con la Federazione continue e potrebbe decidere di sposare quel progetto che ha solo sfiorato un anno fa.
Sliding doors continue, incroci sull’asse Torino-Milano che potrebbero rivoluzionare tutto a giugno. Il campo intanto darà il suo verdetto, per molti scontato. La vendetta di Allegri contro la voglia di rivalsa e di dimostrare di valere di Inzaghi. Juve-Milan, si gioca molto anche fuori dal campo.