“Mister, ma come posso fare per servire di più alla squadra?“. Keisuke Honda ha chiesto questo, qualche tempo fa, a Filippo Inzaghi, svela stamane La Gazzetta dello Sport. “Prosegui ad allenarti così, rimani un esempio. I gol arriveranno, ma non farne un problema“, la risposta sorpresa del tecnico. Samurai, uomo d’onore, guerriero: il giapponese ha una carica impressionante, il problema adesso è tornare a sprigionarla in campo. Anche perché il suo rendimento stagionale sta seguendo alla perfezione il respiro del Milan: scatto iniziale, poi il lungo e inspiegabile oblio. Una buona dipendenza reciproca.
Nelle prime sette giornate sei gol, due tiri e due assist in media in ogni gara, 0.4 conclusioni nello specchio, zero gol zero assist invece dall’ottava giornata fino ad oggi. Il problema si chiama(va) stanchezza, di conseguenza la crisi di brillantezza (non proprio una dote naturale). Honda non riusciva né ad allenarsi bene né a rimettere in mostra le ottime cose mostrate sulla fascia destra, insieme ad Abate, in un 4-3-3 su misura. La speranza era quella di recuperarlo quasi perdendolo di vista durante la Coppa d’Asia, ma l’attaccante nel nuovo anno si è presentato peggio di prima, trovando anche moduli diversi e l’arrivo di Cerci. Allora, necessario correre ai ripari. A Milanello, sempre secondo la Rosea, lo staff atletico guidato da Tognaccini ha studiato un preciso programma di recupero: due settimane di lavoro base per cancellare le scorie passate più dieci giorni intensi per riprendere lo smalto smarrito.
Sempre se con l’Empoli ci sarà. Ieri il numero 10 rossonero non ha presenziato insieme al gruppo alla seduta prevista, complice un affaticamento muscolare: la sua presenza domenica mezzogiorno è in dubbio. Un gran peccato nel caso, visto lo score di Honda contro i prossimi avversari in campionato. All’andata colpì proprio i toscani, Chievo e soprattutto Verona, toccherà solo a lui stesso ricordarselo e studiare come segnargli di nuovo.
This post was last modified on 12 Febbraio 2015 - 13:36