Daniele Mariani è giornalista pubblicista. Nello staff di SpazioMilan.it fin dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, e vicedirettore dal 2012. Collabora con Mi-Tomorrow e il Giornale di Vimercate. E’ ospite di TopCalcio24 e Milan Channel. Conduce “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel palinsesto pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT).
Il punto di partenza è una frase pronunciata venerdì scorso sul palco del Teatro Ariston di Sanremo. Carlo Conti lo ha stuzzicato: “Dovresti dire forza Viola (Fiorentina, ndr)“. La risposta: “Oggi racchiudo tutte le squadre del nostro calcio. Quindi né forza Milan, né forza Juve, né forza Viola, né forza Napoli“. Aggiunto ad un “Forza Italia” che a Berlusconi fa sempre godere. Firmato, Antonio Conte. Per il conduttore Tv scommessa vinta, ma quello che non vuole passare inosservato è quella frase, inaspettata e leggera, ma non proprio innocente, in salsa milanista. Provocazione oggi, possibile segnale di una storia destinata a nascere domani.
Il Milan prima della Juve, priorità all’eterna rivale rispetto a sedici anni di carriera (da giocatore e allenatore). Prodotto del suo pensiero più immediato: perché se il cuore segue ancora il battito bianconero, adesso la testa si rivolge verso colori diversi. L’azzurro, quello che “piaccia o non piaccia” lo terrà occupato a disegnare la Nazionale che affronterà gli Europei 2016 in Francia dopo il flop del Mondiale in Brasile. Poi si vedrà. E in caso di divorzio, la panchina rossonera non dovrebbe togliergliela nessuno. D’altronde va giustamente pesato quello che stava per succedere la scorsa estate, quando si è fermato ad un passo dalla firma con il Diavolo: motivi ambientali, soprattutto. Meglio quindi lasciarsi in buoni rapporti con il club di via Aldo Rossi, promettendosi sulla parola di risentirsi presto (alcune voci svelano un recente colloquio telefonico con Barbara Berlusconi). Proprio in quei mesi è nato l’Inzaghi allenatore, a furia di cene ad Arcore a casa del Presidente. Scommessa, l’ennesima, che non sta funzionando correttamente: inesperienza, sì, ma anche impreparazione. Pippo ha pagato, paga e pagherà innanzitutto colpe non sue, insieme a diversi inspiegabili errori fin qui commessi.
Lui combatte “contro tutto e tutti“, la panchina però sembra già avergli voltato le spalle. Perché qualificarsi in Europa League non è un miracolo e non è nemmeno sicuro, l’inerzia della stagione lo sta maggiormente avvicinando all’addio. Ovviamente vincere con l’Empoli, e non solo, va fatto e nel breve periodo può anche bastare. Almeno fino all’estate. Poi potrebbe davvero arrivare il momento di Conte (a Milanello è già passato di recente) al Milan. Il giorno dopo la chiusura del Festival della Canzone Italiana, musica per le orecchie della maggior parte dei tifosi.
Twitter: @Nene_Mariani
This post was last modified on 15 Febbraio 2015 - 11:32