Queste le dichiarazioni rossonere rilasciate da Demetrio Albertini a La Gazzetta dello Sport, oggi in edicola: “Tornare al Milan e lavorare in società? Il Milan mi è rimasto nel cuore, ma la testa mi dice di andare all’estero“.
Su Inzaghi: “Se prendi un allenatore come Pippo, poi devi sorreggerlo. E’ chiaro che dopo otto mesi cominci a fare una valutazione. Presi singolarmente i giocatori valgono di più dell’attuale classifica. Bisogna avere chiara in testa la situazione del Milan: oggi non ci si può specchiare nella gloria del passato ma costruire un progetto, guardare al futuro. Bisogna prendere giocatori di prospettiva e per assemblarli ci vuole un allenatore che sia un insegnante, un maestro. In campo il leader può essere Montolivo, ne ha tutte le caratteristiche“.
Su Berlusconi: “Un Milan senza Berlusconi? Il cuore dice di no, ma è pur vero che il calcio è cambiato profondamente rispetto a quando lui si insediò. Ora serve programmare. Mi auguro che Berlusconi abbia l’equilibrio per garantire a questo Milan qualcosa di più“.
Sul Milan: “Quando ho visitato il museo rossonero mi sono permesso un suggerimento: lasciate qualche parete vuota in modo che possa essere riempita. Siamo a febbraio e il Milan è ancora un cantiere aperto“.
This post was last modified on 19 Febbraio 2015 - 12:14