Piacevoli problemi di abbondanza, ma pur sempre problemi. L’arrivo di Cerci ha sicuramente reso felice Inzaghi (chiesto come primo rinforzo la scorsa estate, lo avrà a disposizione quasi a costo zero), adesso chiamato ad una gestione comunque non semplice delle gerarchie in attacco. Senza Torres la grande esclusione si sposterà più o meno ad ogni gara sugli esterni: chi starà fuori?
A questa domanda prova a rispondere La Gazzetta dello Sport, iniziando subito ad esal-are il “quadrato magico“: Menez, Cerci, El Shaarawy e Bonaventura. Impensabile, di base, prevederli tutti in campo, da qui la necessità di studiare le soluzioni migliori per raggiungere un nuovo equilibrio efficace. Ognuno di loro calza a pennello nei vari moduli proposti dal Milan fino adesso, soprattutto il 4-3-3 fedele a Pippo e perfetto per le caratteristiche dell’ex Atletico Madrid, il quale andrà subito, dopo il Sassuolo, a piazzarsi largo a sinistra: in questo caso, il più probabile, sul lato opposto ci sarà spazio solo per uno tra El Shaarawy e Bonaventura. Sono proprio le caratteristiche di Jack il fattore decisivo: se agirà da mezz’ala allora il quadrato potrà sempre essere salvo anche con il recente e famoso Alberello di successo o nell’affascinante opzione “all in”, quel 4-2-3-1 affascinante e già proposto in passato.
Ipotesi elastiche e dinamiche, una sola la sicurezza intoccabile: il posto fisso di Menez da falso-vero nove. A Milanello saranno giorni di riflessioni, i dubbi offensivi da sciogliere aumentano seguendo il numero di passi in avanti. E all’appello manca Honda…