Il Milan prova a gettare le basi per il futuro, iniziando a puntare in maniera lungimirante e costruttiva sul proprio settore giovanile. Sì, proprio così. Ormai da un paio di mesi, a seguito di un’idea di Adriano Galliani, è stato elaborato e messo in pratica il cosiddetto Modello Milan.
Un modello, quest’ultimo, che da subito è stato apprezzato da Arrigo Sacchi, e che si fonda su precetti mirati a formare e migliorare i ragazzi che militano nel vivaio del Diavolo. Grande importanza viene data all’aspetto tecnico e alla crescita del giocatore, sotto l’aspetto qualitativo e mentale, chiamato a mettere in circolo personalità e a non temere di portare la palla tra i piedi. Ma non finisce qui. Come spiega la Repubblica, nel Modello Milan, non mancheranno gli incontri settimanali, tra allenatori, tecnici e preparatori atletici, in cui verranno analizzati i progressi fatti dai canterani e in cui verranno analizzate e studiate le situazioni da insegnare e proporre ai ragazzi.
A tal proposito, proprio in esclusiva per la Repubblica, in merito al nuovo progetto di casa Milan, così si è espresso il responsabile del settore giovanile rossonero, Filippo Galli: “Solo abituandosi a giocare la palla, i ragazzi potranno diventare calciatori di Serie A: se avverti timore su un campo di un torneo giovanile, come puoi scendere in campo a San Siro? L’unico modo per acquistare questa sicurezza è quello di toccare più palloni possibili. Purtroppo, molte squadre, a livello giovanile, non fanno così, ma giocano sul rinvio e sulla seconda palla, chiudendosi molto“. E ancora: “Applicando il Modello Milan, forse, non vinceremo tutte le partite, ma, in questo modo, i giovani calciatori imparano a giocare nel rischio e a compiere le scelte giuste“.