Ancora un passo falso per il Milan che, all’Olimpico di Torino, offre una brutta prova sotto ogni punto di vista, soprattutto sotto l’aspetto tattico, e raccoglie un pareggio a dir poco fortunoso e immeritato. Malgrado trovino il gol del vantaggio dopo tre minuti, sin dalle prime battute di gara, i rossoneri sono mal disposti in campo e concedono occasioni su occasioni.
Gli interni di centrocampo, Montolivo e Muntari, non fanno filtro, non interdicono a sufficienza, recuperano pochi palloni, svolgono la fase di non possesso in maniera del tutto superficiale e saltuaria, rimangono spesso troppo larghi e non aiutano a dovere Nigel De Jong, che è l’unico centrocampista a vincere tackles e a proteggere la difesa. In questo modo, il Torino si impossessa con facilità della zona nevralgica del terreno di gioco e può godere di ampi spazi tra le linee, costruendo occasioni a raffica.
Meglio non va sulla fascia destra, dove De Sciglio è autore di una prestazione disastrosa in entrambe le fasi, in particolar modo in quella di copertura, tanto da essere superato con regolarità da Darmian, da farsi saltare in ogni circostanza e da completare l’opera facendosi espellere al termine del primo tempo. Le uniche note positive sono Niang e Bonaventura, che fanno il possibile per creare superiorità numerica e si sacrificano.
Una volta espulso De Sciglio, la situazione, già in partenza drammatica, degenera. Il Milan, in difficoltà anche in undici contro undici, soffre ancora di più, si arrocca nella propria trequarti in maniera non costruttiva e subisce palle gol su palle gol, dal momento che Montolivo e Muntari (poi sostituito da un Poli che corre senza cognizione di causa) non convergono quasi mai verso il centro e non partecipano alla battaglia in mediana e che non c’è in campo una punta in grado di tenere palla, di fare salire la squadra e di fare respirare i compagni.
Un disastro, insomma. Un disastro che coincide con un pareggio fortunoso e che ha radici profonde. Radici riscontrabili, in primis, nella preparazione della partita. Inzaghi ha infatti la colpa di proporre un De Sciglio in condizioni imbarazzanti e di non correggere in tempo la posizione e l’atteggiamento degli interni di centrocampo, che non aiutano a dovere De Jong e che non contribuiscono a sufficienza alla fase di interdizione. In questo modo, il Toro si impossessa con facilità del centrocampo e della propria fascia sinistra, mentre il Milan va in tilt.