Il Milan è Menez. Se non segna, solo pari e ko. Non usa giri di parole stamane La Gazzetta dello Sport mettendo a nudo uno dei problemi principali per Inzaghi, chiarissimo anche con il Sassuolo: la vittoria arriva solo grazie al francese, la sua mancanza corrisponde ad un vero e proprio crollo della soluzioni offensive generali.
Una dipendenza seria, profonda e pericolosa. E’ dallo scorso ottobre (Bonaven-ura in Cagliari-Milan 1-1) che il Milan non conquista punti segnando almeno un gol senza la firma di Menez, un abisso. I rossoneri seguono il respiro dell’ex PSG, incostante per carriera: si spiega così una classifica dignitosa e la mancanza di continuità. Due giorni fa a San Siro Menez ha vissuto una giornata no, non riuscendo quasi mai a fare male alla difesa neroverde giocando troppo lontano dalla porta. E il resto dei compagni non è stato capace di fare nulla. Pippo stravede per lui, ma dopo avergli cucito addosso questa posizione deve dimostrarsi capace a saperne fare a meno: una prova di forza per rendere più sostenibile la corsa al terzo posto.
Il ruolo del falso-vero nove nasconde insidie, domande e paradossi destinati a rimanere irrisolti fino alla fine della stagione. L’unico modo per invertire la rotta si banalizza, conclude la Rosea, sui gol degli altri attaccanti: El Shaarawy, Bonaventura, Pazzini, Cerci e presto Honda devono rispondere presente, adesso.