“Con Vidal ho in comune gli inserimenti da dietro. Arturo è fantastico, completo, un esempio per quello che fa in campo“. Parola di Giacomo Bonaventura che in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport racconta i primi mesi in rossonero. Proprio a partire dalla sua collocazione in campo: “Se gioco a centrocampo devo inserirmi e creare soluzioni per i tre attaccanti, senza dimenticare la fase difensiva. Se parto più avanti, ho compiti diversi e devo cercare di essere un po’ più cinico nell’ultima giocata“. Resta da capire il ruolo preferito, ma qui l’ex giocatore dell’Atalanta non ha molti dubbi: “Mi piace tantissimo la posizione delle ultime partite, nell’albero di Natale: parto dal centro, mi muovo tra le linee, attacco la profondità”.
Quindi sul ruolo delle ali, come l’ultimo arrivato Alessio Cerci: “L’ala è sempre fondamentale. Un giocatore forte nel dribbling crea la superiorità e fa la differenza, soprattutto nelle partite molto tattiche. Aiutano, di sicuro. Però più che il singolo serve l’organizzazione che faccia rendere bene i giocatori in questione“. Poi sulla vita privata, arriva qualche curiosità: “I tatuaggi non mi piacciono, sono solo una moda. Nella vita serve il giusto equilibrio. Il calcio ti gonfia l’ego, bisogna stare attenti. Mi ci vede con la cresta? Ho altre passioni: mi piacciono le serie tv, i film e viaggiare. Uno dei ricordi più belli è un viaggio in macchina per tutta la costa della California: libertà assoluta. Sto sacrificando famiglia e tempo libero per dedicarmi completamente al Milan. Abito vicino a San Siro, esco pochissimo perchè c’è troppo traffico, solo qualche cena fuori. Follia da giovane? Ero ragazzo, abbiamo fatto una nottata sulla spiaggia a Porto Recanati con gli amici”.
Sul presidente Silvio Berlusconi: “Ci dà fiducia e motivazioni. La frase su noi più forti della Roma? Può essere semplice, ma è una questione di carisma. Non è quello che dice, ma come“. Sugli obiettivi stagionali: “Nei primi mesi ci sta sbagliare qualche partita. Adesso tutti pensiamo la stessa cosa allo stesso momento. E si vede. Fino alla fine ce la giocheremo con Napoli, Inter, Lazio e le genovesi. Ma io sono ottimista, ci tengo tantissimo a giocare finalmente la Champions, il mio sogno”. Sul mercato e il mancato passaggio all’Inter: “So che il Milan è la società giusta per me. Stiamo aprendo un ciclo e sono contento di farne parte“. E sul confronto tra i suoi due allenatori: “Conte ha un rapporto professionale con i giocatori, Inzaghi un rapporto più confidenziale. La metodologia di lavoro è un po’ diversa, in comune hanno la passione, la voglia, il cuore, la cura dei dettagli”.