Filippo Galli: “Modello Milan, un vero progetto tecnico e integrato. Brocchi è il nostro simbolo”

Queste le parole rilasciate da Filippo Galli, responsabile del settore giovanile rossonero, a Milan Channel, nel corso di “Milan Next”.

Sul Modello Milan: “Si tratta di un progetto tecnico, alla base di tutto il settore giovanile. Nasce nel gennaio 2013, quando la società, attraverso Galliani, ci ha dato mandato di andare a studiare i migliori vivai in giro per l’Europa, specie per le formazioni impegnate in Champions, quelle che garantivano più giocatori alla Prima squadra. Ajax, Barcellona, Real Madrid, Manchester United avevano delle percentuali molto alte, le italiane, Milan compreso, solo il 16-17%. Dopo diverse esperienze, senza dimenticare la storia del club, abbiamo redatto un documento con all’interno principi tecnici e di gioco ben precisi, codici anche comportamentali da rispettare, dagli allenatori ai ragazzi, sottoscritto pure dal nostro AD. Poi siamo andati a condividere tutto ciò con ogni staff di ogni categoria. E’ importante avere un indirizzo di questo spessore, non pensiamo di avere inventato nulla: vogliamo formare dei calciatori da mettere a disposizione del Milan vero, o in alternativa al calcio professionistico d’elite. Non c’è più un mercato di seconda fascia, o cresci giocatori in casa tua o tutto questo discorso cade. Ogni settimana sono previsti incontri, coordinamenti e riunioni, fondamentale l’aspetto mentale. Non sarà un percorso semplice ma è bellissimo esserci dentro, questa è stata una precisa richiesta della società: il settore giovanile deve tornare ad essere una fucina di promesse concrete.

Un messaggio preciso: “Oggi i ragazzi toccano meno il pallone rispetto al passato: il parco, il giardino e la strada hanno lasciato spazio alla tecnologia. Un talento va modellato, la sconfitta è un punto di crescita: i giovani devono avere il coraggio sbagliare. L’intenzione del Milan è quella di iniziare l’azione fin dal portiere, proponendo sempre calcio offensivo e costruttivo: stoppare il pallone e pensare subito ad andare in avanti, buttarlo via non è mai la soluzione giusta. Brocchi è stata la persone che meglio ha interiorizzato il Modello Milan, dagli Allievi I/II Divisione alla Primavera ha espresso al massimo la filosofia rossonera grazie anche a diversi tornei internazionali disputati contro avversari di grande livello. Stiamo lavorando con un metodo integrato, c’è una trasparenza unica sotto ogni aspetto: tutti coinvolti. In Italia attacchiamo in base a come difendiamo, dobbiamo capire che in questo sport si deve pensare a comandare il gioco. Il DNA del Milan secondo Silvio Berlusconi, lo stesso concetto alla base dei successi del Milan di Sacchi”.

Sulla doppia sfida con l’Atalanta: “In coppa Italia abbiamo perso e siamo stati eliminati, non abbiamo giocato male ma è mancata determinazione da parte di diversi singoli. Questo è l’atteggiamento più sbagliato, queste lezioni servono per coltivare la personalità. Poi in campionato, qualche giorno dopo, siamo tornati a Zingonia in campionato e abbiamo vinto”.

Sull’incontro con Sacchi: “E’ stato molto costruttivo, veramente utile. E’ rimasto sorpreso dalla mole del nostro lavoro, gli abbiamo fatto vedere tante clip delle nostre squadre giovanili. Lui vedeva poca intensità, ma la forza del pressing dipende dalla squadra avversaria: se non ti attacca viene difficile offendere sempre in velocità”.

Sulla presenza di Berlusconi a Milanello: “E’ sicuramente uno sprone, era da tempo che non vedevo il presidente sul campo ad osservare gli allenamenti. La squadra percepisce la sua presenza e ovviamente spera che possa servire per avvicinarsi alle vittorie”.

Su Donnarumma: “Berlusconi si tiene al corrente, grazie a Galliani, di quello che succede nel settore giovanile. Oggi ha parlato con Donnarumma, portiere classe ’99 che ha già esordito in Primavera. E’ ancora un bambino, è stato convocato con la Nazionale dei ’98. Dobbiamo stare attenti e salvaguardarlo, è molto interessante e tutti puntiamo su di lui. Con l’Atalanta in coppa Italia ha commesso due piccoli errori ma non ha accusato il colpo, un segnale di enorme valore”.

Sulla Primavera: “Vogliamo che i ragazzi crescano con calma, qualcuno ha qualità superiori ma senza il contributo dei compagni si fa meno strada. A questi livelli devi lavorare individualmente ma soprattutto insieme al gruppo. Vincere conta, formare di più. Le goleada fatte fin qui vanno bene, ma non sempre corrispondono prestazioni corrette. Viareggio Cup? E’ forse uno dei gironi più difficili, incontriamo squadre forti ed esperte, speriamo di trovare dei campi decenti. Non è nostra intenzione portare fuori quota per vincere a tutti i costi. Ricordiamo il successo dell’anno scorso e ringraziamo Filippo Inzaghi”.

Infine, l’asupicio del 2015: “La crescita dei ragazzi, sperando che qualcuno di loro possa spiccare il volo. Modic sta lavorando per questo, l’anno prossimo farà parte della rosa della Prima squadra“.

Gestione cookie