Filippo Inzaghi farebbe qualsiasi cosa per avere a disposizione Douglas Santos, lo vorrebbe a tutti i costi perché lo conosce bene. Ecco il retroscena, smascherato stamane dal Corriere dello Sport: era il 7 maggio 2014 quando allo stadio Vismara Milan-Udinese, playoff Primavera per accedere alle fase finale dello scudetto, finì 1-3. Allora sulla panchina dei rossoneri c’era Pippo e in campo proprio l’esterno brasiliano.
Il giovane terzino lasciò una buonissima impressione, mostrando numeri importanti a soli 20 anni. Ecco perché il suo non può essere un nome a caso, da leggere e buttare via, soprattutto perché ad oggi rappresenta l’acquisto più vicino per la fascia sinistra. Per mancanza di alternative (e idee), vero, ma il profilo rimane interessante. In Brasile lo paragonano già allo storico ex milanista Serginho, fattore che potrebbe influenzare uno come Silvio Berlusconi nel dare il via libera. L’Udinese, proprietaria del cartellino del giocatore, sarebbe ben disposta a trattare con Galliani. E segue da vicino El Shaarawy, sempre secondo il CorSport. Ma l’ostacolo burocratico si chiama Atletico Mineiro, club in cui attualmente milita Douglas Santos, il quale vanta un diritto di riscatto di 3 milioni di euro. Tradotto: bisognerà convincere la squadra di Belo Horizonte a non far valere la prelazione e liberarlo.
Magari se ne parlerà oggi a Milanello, quando Inzaghi e Berlusconi si vedranno faccia a faccia. Prima della Lazio sì, ma anche per provare a sbloccare il mercato in difesa. Douglas Santos occuperebbe il posto da extracomunitario ancora disponibile in questa stagione per il Milan, una scommessa di emergenza viste le difficoltà ad arrivare ad Antonelli e Pasqual.