Cerci, Torres e… il fondo

Un gioco delle tre carte. Un vero e proprio domino difficile da interpretare in ogni sua piega. Figuriamoci ad esporlo con la dovuta precisione. I protagonisti sono due: Alessio Cerci e Fernando Torres. Le società in ballo, ovviamente, sono quattro: Torino, Milan, Atletico Madrid e Chelsea. L’attore-fantasma in scena è il fondo Doyen Sport Investments. Tutto secondo quanto oggi ricostruisce Calciomercato.com, citando fatti risalenti alla scorsa estate.

In base a quest’inchiesta, Cerci passò dal Torino all’Atletico Madrid per circa 16 milioni più 3 di bonus che secondo Maurizio D’Angelo, con un video postato su Youtube, è stato finanziato da un fondo d’investimento inglese. Il collegamento va subito a Doyen Sports Investments, che ha sede legale a Malta con braccio finanziario a Londra. Al punto che nell’affare tra i granata e gli spagnoli, finisce in Italia Ruben Perez, che fa parte della scuderia Doyen.

Al Milan, invece, arriva dal Chelsea il buon Fernando Torres con la formula del prestito biennale con opzione per il terzo anno e ingaggio da quattro milioni di euro. Con Cerci ha in comune il fatto di non ingranare ed entrambi finiscono presto sul mercato. L’epilogo è noto: l’italiano torna in Serie A, sponda Milan, grazie probabilmente ai buoni rapporto con Doyen che, secondo quanto si dice in Spagna cura la metà dei diritti del giocatore romano, mentre Torres va all’Atletico dopo che il Milan ne acquista il cartellino dal Chelsea. Restano a questo punto da chiarire le cifre economiche di queste operazioni. A cominciare dalla spesa per Torres, oltre che la cifra del valore complessivo di tutto l’affare.

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