Reduce da un campionato di altissimo livello, in cui ha riportato il Torino in Europa League ed è stato il miglior uomo assist della Serie A, Alessio Cerci è uno tra i protagonisti della sessione estiva di mercato. Sulle sue tracce, ci sono molte squadre di prima fascia, Inter e Milan in primis. Proprio il Milan, grazie al lavoro di Adriano Galliani, che sottotraccia continua a trattare con il presidente granata Urbano Cairo, brucia tutte le concorrenti e si avvicina all’entourage del giocatore. La trattativa, però, non ha esito positivo.
Nonostante l’amministratore delegato rossonero trovi l’intesa con tutte le parti in causa, Silvio Berlusconi decide di non stanziare i quindici milioni richiesti dal Torino, che potrebbero diventare dieci, o al massimo dodici, nel caso in cui venisse inserito Niang nella trattativa. Il Presidente rossonero preferisce infatti concentrarsi sull’acquisto di una prima punta conosciuta e affermata, lasciando che Cerci passi all’Atletico Madrid, club Campione di Spagna in carica, per sedici milioni di euro più bonus.
Alla corte di Simeone, però, Alessio non riesce a trovare spazio. L’esterno offensivo ex Torino è spesso relegato in panchina, tanto da non rientrare nel giro dei titolari e di doversi accontentare, nei primi sei mesi tra le fila dei Colchoneros, di nove presenze complessive, un assist vincente e un gol, realizzato il ventidue ottobre contro il Malmoe, nel corso della terza giornata della fase a gironi di Champions League. Troppo poco, per Cerci, che chiede di scendere in campo con maggiore regolarità. Le sue richieste non vengono però accontentate da Simeone che, a fine dicembre, lascia che il giocatore torni in Italia per vestire la maglia del Milan.