Quello di ieri per il Milan suonava come un secondo esordio stagionale, ancora più importante di quello (vinto) con la Lazio: gara dopo la lunga sosta, a San Siro e in mezzo al mercato. Sinonimi di una musica opposta e fastidiosa rispetto allo scorso agosto, il 2-1 del Sassuolo avanza per iniziare nel peggiore dei modi il 2015.
Bene fino al quarto d’ora, poi il nero(verde). Prestazione davvero brutta. Il problema principale palesato dalla squadra di Inzaghi, secondo l’analisi de La Gazzetta dello Sport, è stato l’attacco, inteso proprio come reparto: scarsa incisività e pochi palloni giocabili. L’origine di questo difetto nasce proprio nel momento d’oro vissuto dai rossoneri, nemmeno un mese fa: con Napoli e Roma si era sì raggiunto un equilibrio difensivo, efficace visti gli zero gol presi, ma al tempo stesso sono scesi i pericoli offensivi. Il singolo non basta più, non basta mai, il Milan con il Sassuolo ha concluso raramente in porta e in area di rigore avversaria non c’è quasi mai rimasto. Soprattutto nella ripresa, questo l’aspetto più grave: nel momento decisivo l’attacco è sparito (Pazzini, ad esempio, ha giocato 25′ toccando la palla solo due volte).
La chiave tattica della Rosea dà ovviamente anche delle corrette “scuse”: Menez, El Shaarawy e Bonaventura sono rimasti solo senza essere serviti a dovere, costretti ad iniziare le azioni troppo distanti da Consigli. La colpa è di un centrocampo povero di qualità, da anni. Flop Milan, a far festa è il Real Sassuolo.
This post was last modified on 7 Gennaio 2015 - 13:40