Tra i tanti temi di un’ipotetica agenda d’attualità rossonera, il “caso” Torres è sicuramente il dilemma più impellente da risolvere. Quanto segue, lungi dall’essere una trattazione semplicistica, superficiale e monotona, della serie: Torres è un bidone, vuole essere un’analisi di prospettiva. Chiaramente lo scarso rendimento di Torres (un solo gol ad Empoli) e l’alto ingaggio da 4 milioni netti a stagione inducono a pensare a un Milan pronto a cedere il giocatore. In Inghilterra i tabloid, tra cui il prestigioso Daily Star, lo danno per sicuro partente di ritorno al Chelsea, la scorsa settimana si era parlato di un tentativo da parte della società di via Aldo Rossi con l’Atletico Madrid per un possibile scambio di prestiti con Alessio Cerci.
Indiscrezioni d’Oltremanica vogliono un Chelsea non interessato a riprendersi il giocatore per tenerselo: i blues starebbero valutando possibili opzioni che potrebbero soddisfare lo spagnolo, tra queste c’è il Liverpool: Rodgers, dopo Balotelli, è pronto a scommettere su un altro attaccante rossonero per cercare di porre rimedio ad una prima parte di stagione a dir poco deludente. Adriano Galliani si è limitato ad esternare un “Credo che non andrà via anche se il mercato è imprevedibile”, salvo poi aggiungere: “Torres è sfortunato, ha avuto degli infortuni e viene da un campionato diverso. Bisogna avere pazienza. È importante e ritornerà sicuramente”.
In Casa Milan, la brillante vittoria di Menez e compagni contro il Napoli di certo aggrava la posizione del Niño, fuori per un attacco influenzale, ma che giusto una settimana fa a Genova era stato declassato a quinta scelta, dietro a Pazzini e Niang. Al di là della diversificazione di moduli, il Milan di Pippo Inzaghi sembra essere in continua crescita sul piano della convinzione e del gioco: la difesa nelle ultime 4 partite ha subito solo 2 reti, là davanti Menez è il vero nueve. Le prestazioni eccelse, in termini qualità e gol, dell’ex Psg sono state nuovamente esaltate dal cambio di modulo da parte di Inzaghi, dal 4-3-3 al 4-3-2-1 di ancelottiana memoria, tanto caro ad Adriano Galliani. Paradossalmente, un modulo che prevederebbe l’impiego di Torres come unica punta supportato da due mezze punte.
Sembrerebbe pura follia, ad oggi, ipotizzare un impiego di Fernando dal 1′ contro la Roma, visto e considerato il perdurare del suo stato febbrile anche in queste ore, ma nel caso in cui dovesse essere chiamato in causa, l’attaccante spagnolo si troverebbe nelle condizioni (tattiche) ideali per potersi esprimere al meglio. Al di là dell’aspetto tattico, ciò che più conta è che Torres ritrovi al più presto lo spirito, l’entusiasmo, la determinazione e la fame: i dettami posti alla base del nuovo corso targato Inzaghi.
This post was last modified on 17 Dicembre 2014 - 20:32