Rieccoli, van Ginkel e Armero: geometrie e spinta servono Pippo

Dopo l’investitura del presidente Silvio Berlusconi, nella consueta visita di venerdì a Milanello: “Vedo che c’è la possibilità per tutti di giocare. Incito pertanto l’allenatore a far giocare tutti per coinvolgerli nell’impresa”, contro l’Udinese Pippo Inzaghi, complici le numerose defezioni, ha prontamente rispolverato Pablo Armero sulla linea dei quattro di difesa e Marco van Ginkel in cabina di regia come vice De Jong. Attesi alla “Scala del calcio” in una partita da vincere, i due outsider non hanno certo sfigurato: per il colombiano da rivedere la fase difensiva, l’olandese come perno centrale davanti la difesa, ha garantito le giuste geometrie al centrocampo rossonero.

“Possono giocare e bene”, dunque. Adriano Galliani ha regalato al tecnico rossonero una rosa ampia, con tanti piedi buoni, soprattutto a centrocampo, e con più alternative sugli esterni.
Armero, indicato inizialmente da Inzaghi come il giocatore che con la sua esplosività avrebbe dovuto contribuire a dare nuova linfa al gioco rossonero è, però, da subito finito ai margini del nuovo corso: non ritenuto sufficientemente affidabile in fase difensiva.
Dopo i 13′ disputati alla prima di campionato contro la Lazio, il colombiano ha avuto modo di farsi apprezzare dal pubblico di San Siro soprattutto per le sue sortite offensive, per i ripetuti dialoghi con El Shaarawy e per la serie di traversoni indirizzati al centro dell’area. Qualche pecca in fase difensiva, come in occasione del rigore non concesso all’Udinese, ad inizio ripresa, per fallo ingenuo su Badu, quando ancora vigeva la parità.

Per Marco van Ginkel si trattava dell’esordio assoluto a San Siro, dopo i 31′ giocati ad Empoli prima di infortunarsi alla caviglia: testa alta, petto in fuori e passaggi precisi a dipingere la manovra rossonera, un elemento di assoluta qualità in mezzo al campo, dai piedi raffinati e dalla mente lucida: necessita solamente di giocare con continuità. Vedremo se Pippo Inzaghi deciderà di esporsi puntando sul talento olandese, o se opterà per un impiego a “singhiozzo”, anche in considerazione del recupero di capitan Montolivo. La questione di fondo è una e una soltanto. Il cartellino di van Ginkel è di proprietà del Chelsea: il 21enne è sbarcato a Milanello con il prestito secco, senza alcun diritto di riscatto. Ergo: il titolare della panchina rossonera, che stravede per il giovane centrocampista, non ha poi questo grande interesse a valorizzare un talento che molto probabilmente non prenderà parte del suo Milan in futuro. Ciò nonostante viga una clausola, secondo la quale la cifra per il prestito, fissata a 1 milione di euro, potrebbe dimezzarsi nel caso in cui l’olandese raggiungesse quota 20 presenze in questa stagione.

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