Da emarginato a quasi padrone: il paradosso dell’ex Roma Mexes

Tornerà a Roma, la sua ex squadra (la prima in Serie A) per sette stagioni, quasi da padrone della difesa del Milan. Può solo essere un paradosso la parabola di Mexes in questo finale di 2014, approfondisce stamane La Gazzetta dello Sport: messo ai margini già in estate, all’inizio il francese ha vissuto sostanzialmente fuori rosa (cinque tribune, quattro panchine), senza mai scendere in campo. Poi la bufera positiva, o meglio, il nuovo guaio muscolare di Alex e le prestazioni (insieme ad uno sfogo eccessivo in merito alla sua gestione da parte di Inzaghi) di Zapata hanno costretto, adesso convinto, l’allenatore rossonero non solo a dargli fiducia ma a definirlo un vero e proprio esempio ed emblema della squadra. A Marassi con la Samp non ha sbagliato l’esordio, ponendo le basi per crescere nella condizione ma soprattutto nelle prestazioni: da sufficiente a ottimo, impeccabile col Napoli di Higuain. Un mese di fila, presente, costante e intelligente perché ha saputo superare le polemiche su mercato e contratto in scadenza. Domani sera ritroverà il suo amico Totti, vincere, comunque non sbagliare, per candidarsi a centrale di riferimento anche nel 2015: Alex e Rami sono avvisati, lì in mezzo sarà (sana) lotta vera.

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