Cattoli (ag. Okaka): “Non è Balotelli, lui cerca di emergere con le prestazioni”. E su Acerbi…

Andrea Cattoli, conosciuto procuratore di diversi giocatori italiani come Okaka e Acerbi, è stato ospite di “Terza Pagina” A Milan Channel.

Su Okaka: “Quando diventai il suo agente, due anni fa, mi impressionò il fatto che un giocatore con questo strapotere fisico e buona tecnica giocasse in serie B e non fosse nemmeno protagonista. A quel tempo giocava a La Spezia, poi tornò a Parma dove però volevano disfarsene perché pensavano che non avesse prospettive per fare il giocatore importante. La prima parte di stagione infatti la visse da emarginato ma poi a gennaio si presentò l’opportunità di andare alla Samp e da lì iniziò una nuova vita sportiva per il giocatore, anche grazie a Mihajlović che lo rilanciò prepotentemente. Okaka viene accostato a Balotelli sia per il ruolo di attaccante sia per il colore della pelle però Stefano ha una vita privata molto regolare, conduce una vita d’atleta e anche se spesso vengono cercate delle similitudini con Mario, lui è diverso e cerca di emergere attraverso le prestazioni. In Nazionale Conte gli ha chiesto di stare più in attacco a differenza di quanto fa nella Samp, dove rientra tantissimo in copertura quindi rinuncia molto alle sue possibilità realizzative“.

E su Acerbi: “Conosco Francesco da tanti anni perché abbiamo iniziato a lavorare insieme mentre lui era nel Pavia. Quando è arrivato al Milan ha coronato il suo sogno essendo milanista dalla nascita, poi la sua storia ha avuto vicissitudini particolari dove quello che la vita gli aveva regalato prima gli ha tolto in un secondo tempo e in parte gli ha rovinato quel sogno realizzato. Prima che arrivasse a Milano stava facendo molto bene con il Chievo, infatti parecchi club lo volevano acquistare. Il direttore sportivo di allora del Chievo, Sartori, spingeva principalmente per trasferirlo alla Juventus, ma Francesco, milanista da sempre, sognava la maglia rossonera, così il Milan rilevò il 50% del suo cartellino che era del Chievo, e il restante rimase al Genoa.  Nei mesi che trascorse al Milan il suo rendimento stupì le persone più vicine a lui perché nei mesi antecedenti aveva fatto le cose con una forza fisica dirompente, non riuscivamo a capire il motivo di quello che stava capitando. Oggi Francesco sta migliorando partita dopo partita, la malattia che ha avuto se a livello sportivo gli ha tolto, a livello umano l’ha reso sicuramente una persona più ricca“.

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