L’anno straordinario di Modic, talento (quasi) pronto per Pippo

Prendete Pirlo. Aggiungeteci mezzo metro in altezza e un fisico da costruire. Poi col telecomando cambiate lingua: “Slava”, ma magari impostate i sottotitoli in italiano. Anche se in fondo non servono, bastano i suoi piedi per parlare. Ce ne siamo accorti noi, pubblico esterno, che il ragazzo ha un talento smisurato, ma se ne sono accorti anche da dentro. Stavamo già pensando da un po’ di tempo di fermarlo perché l’anno prossimo farà parte della Prima squadra”, aveva annunciato Galliani lo scorso 23 novembre. Detto, fatto: Andrej Modic sarà presto un nuovo componente della rosa di Inzaghi.

L’anno che sta per concludersi sicuramente il ragazzo se lo ricorderà per sempre. Prima la metà stagione sotto la gestione dell’attuale mister della prima squadra, elemento fondamentale della sua crescita; poi l’arrivo di Brocchi, maestro nella crescita dei centrocampisti. Ma per lui il ruolo è un dettaglio, più avanti o più indietro non fa differenza. Basta avere la palla tra i piedi: tecnica sopraffina ed intelligenza tattica di un altro pianeta fanno di lui uno dei migliori prospetti di tutto il settore giovanile rossonero. Un piccolo infortunio ha messo i bastoni fra le ruote nella suo percorso di crescita in questa seconda parte dell’anno, ma il bosniaco che lo scorso 7 marzo ha compiuto 18 anni non ha fretta: tempo al tempo, il campo toglie e restituisce tutto. Basta saper aspettare.

Il 2015 per Modic dovrà essere l’anno della definitiva consacrazione: lo aspettano tante partite, tanti compagni da lanciare a rete, tante magie da regalarci sui campi del Vismara prima e di San Siro poi. Come lo scorso novembre, quando a Lanciano disegnò un arcobaleno che ancora oggi splende in cielo: stop di tacco e tiro al volo sotto al sette. Poesia pura, ma che: Andrej Modic, semplicemente.

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