“Ho rivisto l’alberello di Ancelotti…”. Con queste parole, un raggiante Adriano Galliani ha commentato il cambio di modulo avvenuto in Milan-Napoli che ha portato i rossoneri tre punti fondamentali.
L’AD milanista ci ha visto giusto perché infatti nel primo tempo Inzaghi ha disposto la squadra come mai aveva fatto prima d’ora e cioè con due trequartisti, Bonaventura e Honda, alle spalle della punta Menez. Tre giocatori davanti ci sono sempre stati ma con questo inedito 4-3-2-1 è cambiato il modo di interpretare la gara. Sia in fase di non possesso, dove i due giocatori, esterni ma più bassi e centrali, hanno dato fastidio al centrocampo azzurro, che in fase di possesso, essendo stati collanti continuativi tra il reparto mediano e l’attaccante.
Un modulo che ha funzionato in maniera sublime, ha ingabbiato il Napoli e ha contribuito a rendere la manovra più veloce e pericolosa. Questo nuovo vestito poi calza perfettamente addosso agli interpreti rossoneri, perché oltre ai 3 di domenica sera, in rosa ci sono giocatori come per esempio El Shaarawy, che possono benissimo interpretare la posizione. Così come lo stesso Menez, che ieri era il riferimento in avanti, ma che in carriera ha già giocato partendo qualche metro più indietro. E lo potrebbe fare, con una punta più di peso come punto di riferimento, Pazzini o Torres che sia. Prematuro dire se questo sarà il sistema di gioco definitivo, certo è che nella storia del Milan, le ultime grandi vittorie sono arrivate proprio giocando così. Ad Atene infatti, nella notte della settima Champions League vinta, lo schieramento proprio questo con Kakà e Seedorf dietr a quel Filippo Inzaghi che adesso sta cercando di infondere quello stesso credo tattico ai suoi ragazzi. Corsi e ricorsi storici, perché in quella indimenticabile notte, per i tifosi del Diavolo, l’allenatore del Liverpool era proprio Rafa Benitez, che a San Siro ha visto interrotta la sua striscia positiva di 11 partite.
Altri tempi, altri giocatori e altro calcio, però nel piccolo questo Milan, partendo proprio dalla splendida vittoria di domenica scorsa potrebbe aver trovato la sua dimensione tattica da portare avanti con continuità. Una grande intuizione di SuperPippo, studiata, che anche da allenatore ha incartato e battuto Rafa. Sotto Natale è arrivata l’intuizione tattica del mister, non poteva trovare periodo più adatto per adottare l’Albero come modulo. E con l’intensità vista nell’ultimo match arriveranno anche i regali…