Quando i talenti rossoneri faticano a sbocciare: il punto

Non è un periodo facile per Van Ginkel, Saponara, Niang, De Sciglio ed El Shaarawy, che, durante la prima parte della stagione in corso, anche se per motivi diversi, non sono riusciti a scendere in campo con regolarità e a esprimere appieno il loro potenziale.

Arrivato a fine agosto dal Chelsea, in prestito secco annuale, Marco Van Ginkel ha finora collezionato soltanto due presenze. Incaricato di portare qualità e linfa nuova a centrocampo, l’olandese ha dovuto fare i conti con gravi problemi fisici, tanto da avere dovuto abbandonare il Castellani di Empoli dopo soltanto mezz’ora di gioco e da essersi lesionato la caviglia in allenamento, a causa di un tackle di Sulley Muntari. Sfortunato.

Meglio non è andata a Saponara che, nell’annata in corso, ha collezionato una sola presenza, contro il Palermo, nell’insolita posizione di interno di centrocampo. Una posizione, quest’ultima, che ha messo a nudo tutti i limiti del centrocampista di Forlì, poco dotato sotto l’aspetto fisico, non incline alla fase di interdizione e poco mobile. Nella sessione invernale di mercato potrebbe preparare le valigie: la sua avventura rossonera potrebbe presto terminare.

Un altro oggetto quasi misterioso, in casa Milan, è M’Baye Niang. Tornato dal prestito al Montpellier, durante le amichevoli estive, l’esterno d’attacco francese aveva offerto discrete prestazioni. Discrete prestazioni che non gli sono però valse una maglia da titolare. In campionato, al momento, Niang ha racimolato tre spezzoni di partita, contro Lazio, Parma e Genoa. Una sua cessione, magari a titolo temporaneo, non è un’utopia.

Arriviamo ora a Mattia De Sciglio. Dopo un’annata caratterizzata da acciacchi e infortuni, il numero due rossonero non sta convincendo: in questi ultimi mesi ha evidenziato un rendimento altalenante, tanto da essere stato messo in discussione a più riprese e da non rappresentare più uno tra i punti fermi della difesa di Inzaghi. Riuscirà a riprendersi?

Diverso è il discorso riguardante Stephan El Shaarawy che, nonostante a volte venga accantonato e non sia titolare fisso, quando in campo, nella prima parte della stagione in corso, ha fatto abbastanza bene, garantendo ripiegamenti, dribbling, corsa, giocate di qualità, assist e azioni pericolose. Certo, a volte ha commesso gravi errori in zona gol, ma non è un centravanti di ruolo, bensì un esterno d’attacco. In ogni caso, molto spesso, è stato accantonato e costretto a partire dalla panchina. Un giorno o l’altro, forse, scopriremo il perché.

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