Christian Pradelli è giornalista professionista e direttore di SpazioMilan.it dalla sua fondazione, l’8 marzo 2011. Dirige parallelamente il free-press pomeridiano MI-Tomorrow. Collabora con La Gazzetta dello Sport e Leggo. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter ed è opinionista per Milan Channel. È la voce ufficiale del Milan per TopCalcio24, canale del gruppo Mediapason (canale 114 del DTT).
Dubai fa rima con passato, presente e futuro del Milan. Dubai è una terra amica dei rossoneri. E da città simbolo della ricchezza araba rappresenta anche lo sfarzo sportivo di una grande squadra. Pensare a Dubai significa tornare indietro di tre anni quando nel 2011, a quest’epoca, la truppa si trasferì per il ritiro invernale agli ordini di Massimiliano Allegri a caccia del secondo titolo. Erano i tempi di Ibrahimovic, Thiago Silva, Gattuso, Nesta, Seedorf, Zambrotta, Inzaghi. Insomma, quello squadrone che ci fece vincere lo scudetto solo qualche mese prima.
Tornare a Dubai, allora, significa provare a tornare grandi. Anche se oggi qualcuno può obiettare che sembra di fare le “nozze coi fichi secchi”. Il vento è cambiato e a poco serve ribadirlo. Piuttosto serve trovare fiducia, la stessa che auspichiamo possa arrivare domani al termine dell’amichevole contro il Real Madrid. Saggio, in questo senso, il commento di Nigel de Jong quando dice: “Ci servirà per capire dove siamo“. Confrontarsi coi grandi sotto i riflettori internazionali è una carica che aiuterà a decifrare nei dettagli una squadra che vuol tornare ad essere su grandi palcoscenici.
Dubai, però, significa anche sponsor e, di conseguenza, soldi. Il Milan dimostra ancora una volta di essere un brand con un certo appeal nel mondo. E se ciò avviene anche in assenza di grandi risultati sul campo, la circostanza testimonia la solidità di un marketing che sta battendo ogni strada pur di portare fieno in cascina. Ergo: nuova linfa alle casse anche e soprattutto per rinforzare la squadra. A proposito, ben venuto ad Alessio Cerci che oggi sarà a Milano e domani firmerà il suo contratto col Milan. Complimenti ad Adriano Galliani che solo quattro mesi dopo le interminabili riunioni in spiaggia con Urbano Cairo è riuscito a portarsi a casa un obiettivo a lungo inseguito, a costo zero. E a “sbolognare” senza rimetterci un bravissimo ragazzo, tecnicamente timido sui campi di Serie A, come Fernando Torres.
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