Di solito lo trovi sempre un po’ un pungente. E mai banale. Ma sarà l’aria natalizia piuttosto che i quattro punti incassati dal Milan contro Napoli e Roma. E allora Emiliano Mondonico si spende in grandi complimenti nei confronti del suo “pupillo” Filippo Inzaghi, colui che diventò capocannoniere della Serie A proprio nell’Atalanta del Mondo. “Sta facendo benissimo e non era assolutamente facile”, spiega il Mister in esclusiva a SpazioMilan.it.
Insomma, Pippo promosso?
“Subentrare in questo Milan poteva essere abbastanza difficoltoso per chi come lui arrivava dal Settore Giovanile. Non pensavo fosse capace di tanto, invece ha usato la sua esperienza come se avesse sempre fatto l’allenatore della Prima Squadra”.
Il merito più grande?
“Inzaghi era credibile come giocatore ed è diventato credibile come allenatore. Era il rischio più grande, perché sappiamo com’è il calcio e ci vuole poco per perdere punti”.
E la pagella di questo Milan?
“Guardando la gara contro la Roma, si parla di grande Milan e piccola Roma: vuol dire moltissimo perché significa che le due squadre si sono abbastanza equivalse. I rossoneri vengono un po’ trattati da provinciali, ma Inzaghi è riuscito a dare un peso specifico rilevante e merita lo stesso trattamento delle grandi squadre”.
Anche Seedorf ci aveva provato…
“Seedorf è sempre stato un allenatore in campo. Pippo in campo giocava per il gol non in funzione di schemi e per lui il rischio di allenare era enorme”.
Dove può essere migliorato questo Milan a gennaio?
“L’importante è che non venga peggiorato. A gennaio, di solito, arriva gente che non sta giocando altrove. Però Inzaghi è riuscito a ricostruire Mexes e, quindi, potrebbe fare altri miracoli”.
Nessun innesto, quindi?
“Il Milan ha il suo equilibrio, poi ben venga il bomber da 25 gol. Ma chi è l’attaccante che fa 25 gol? Sarebbe inseguito da tutte le squadre del mondo… Diciamo che nove undicesimi di questa squadra vanno benissimo”.
E i due undicesimi?
“Sono considerazioni mie personali”.