Ha collezionato solo una presenza ufficiale con la maglia del Milan, ma in rossonero è cresciuto calcisticamente. Poi ha passato due stagioni a Napoli. Oggi, invece, si appresta a sbarcare in America dopo aver firmato un contratto col Montreal Impact. E’ Marco Donadel, doppio ex della sfida di domani sera a San Siro tra Milan e Napoli. In un’intervista esclusiva a SpazioMilan.it espone il suo punto di vista sulla squadra di Inzaghi: “Deve trovare due-tre vittorie di fila, magari già da domenica”.
Marco, intanto, cosa ti aspetti dall’esperienza in America?
“Il calcio sta crescendo da quelle parti e dopo l’esperienza a Verona volevo buttarmi sull’estero”.
Quando partirai?
“Starò in Italia fino al 19 gennaio, poi il campionato inizierà a marzo. Ho temporeggiato per capire se fosse stato possibile rimanere a Verona, ma poi ho scelto quest’esperienza”.
E il tuo vecchio Milan come sta?
“E’ altalenante, non riesce a dare continuità ai risultati. Credo, però, che sia naturale”.
Credi in Inzaghi?
“E’ ripartito da zero con una nuova struttura e una nuova mentalità. Tutto è cambiato, basta vedere Casa Milan, simbolo di un nuovo corso. Sarà un periodo di transizione più o meno lungo, ma tutto sommato la classifica non è impietosa. Dopo Juve e Roma, sono tutte lì…”.
Anche i tuoi amici del Napoli…
“Ecco, a Napoli c’è stato un processo inverso”.
In che senso?
“Con Mazzarri si era trovato un equilibrio e un’organizzazione a livello tecnico e societario, arrivando al secondo posto in campionato. Poi hanno cambiato, ripartendo da zero con una squadra e coi soldi investiti non si stanno ancora esprimendo al top. Dovrebbero essere lì con Juve e Roma”.
Che partita vedremo domani?
“Mi aspetto un Milan concentrato a cercare l’equilibrio giocando qualche metro più indietro del Napoli, magari prendendo le misure per il contropiede”.
Con un Montolivo in più…
“Riccardo ha grande carisma, lo ammiro: si è trovato in situazione d’emergenza e ha fatto benissimo, caricandosi il peso della squadra e assumendosi grandi responsabilità da capitano. Ci vuole la sua personalità”.
Pensi che il Milan pecchi in questo?
“Servono figure come Montolivo: esempi in campo e fuori, come ci sono sempre stati in rossonero”.
Aspetteresti ancora Torres?
“Non conosco le intenzioni di Inzaghi, ma ho visto attaccanti non segnare per tanto tempo. Del Piero passò un anno a non segnare su azione, quando rientrò dall’infortunio nel 2000. Gli attaccanti vivono di equilibri e di istinti che li portano a fare periodi esaltanti e periodi difficili. Torres è giovane con tanta voglia di giocare, dimostrerà il suo valore”.
This post was last modified on 13 Dicembre 2014 - 19:49