Alessio Cerci story: il biennio al Torino

E’ il ventitré agosto 2012 quando il Torino ufficializza l’acquisto di Alessio Cerci, sulla base di una comproprietà da due milioni e mezzo di euro, dalla Fiorentina. L’ala originaria di Velletri è reduce da un biennio in cui ha dimostrato di avere importanti potenzialità, malgrado non sempre si sia espresso al meglio, anche a causa di numerosi dissidi con la dirigenza e con i tifosi, collezionando, in due stagioni con la maglia viola, cinquantatré presenze e sedici gol.

Tuttavia, a Torino, Alessio ritrova Giampiero Ventura, suo mentore ai tempi del Pisa, e riesce a esprimersi al meglio, assicurando continuità di rendimento e personalità e mettendo in circolo con regolarità rapidità, abilità nel dribbling, cambio di passo e doti da contropiedista. Dopo un campionato disputato su buoni livelli, Cerci viene riscattato dal Torino per tre milioni e ottocentomila euro. Scelta azzeccata, quella del club granata, dal momento che Alessio, nella stagione successiva, esploderà e riporterà il Toro in Europa League, dopo diciannove anni di astinenza. Proprio così.

Nell’annata 2013/2014, Cerci dà il meglio di sé, figurando tra le punte migliori della Serie A e totalizzando trentacinque presenze, tredici gol e undici assist. Undici assist che gli consentono di laurearsi miglior assist-man della competizione. Un grande campionato, insomma, che non viene di certo macchiato dal rigore sbagliato in occasione dell’ultima giornata. Sì, perché, come già detto, nonostante l’errore dal dischetto nel corso della gara contro la Fiorentina, il Toro centrerà comunque l’accesso ai preliminari di Europa League. A tal proposito, grande merito va dato proprio alle performances di Alessio Cerci, l’uomo in più di quel Torino.

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