Milanello, ieri, ha mostrato un Milan diverso, sano e unito come mai successo negli anni scorsi. Silvio Berlusconi è rimasto davvero impressionato dal gioco espresso con l’Udinese, il suo volto, rivolgendosi in mezzo alla squadra e vicino ad Inzaghi, era il ritratto della felicità. Una prestazione esemplare, una vittoria convincente e, soprattutto, un attacco spumeggiante.
Nella sua visita numero 14 si è vissuta un’armonia societaria unica, con Barbara e Galliani insieme e vicini, ma c’è stata soprattutto una “lezione” offensiva ad hoc per Menez, il protagonista indiscusso del 2-0 a San Siro di domenica scorsa. Doppietta e non solo, movimenti in piena area di rigore che hanno riempito il cuore di Berlusconi. E di conseguenza, ammette stamane La Gazzetta dello Sport, escluso ancora di più Torres dal progetto. “Niño, come stai? Mi raccomando eh…“, questo l’unico interesse verso lo spagnolo, rimasto seduto fino al fischio finale nella gara della possibile svolta per il Diavolo. La prima punta, adesso, può aspettare: viva il falso-vero nove, ribadisce la Rosea, soluzione efficace e divertente anche grazie ad El Shaarawy. Domani a Genoa le scelte iniziali confermeranno questo scenario: Menez “inchiodato” in area, Torres fuori a guardare.
Per Inzaghi un problema minore rispetto al solito se considerate le parole del numero uno del club, musica per le orecchie perché specchio perfetto del suo credo calcistico. Passi falsi, in generale, non saranno ammessi se si vorrà migliorare davvero inseguire il terzo posto.