Alessandro Jacobone in: “Real Madrid-Milan, 2-4: è tutto vero”

Ho visto la partita, sono andato al supermercato a comprare le ultime cose in preparazione alla cena di fine d’anno e sono tornato a casa. Riacceso il computer, guardo lo schermo che dice Real Madrid – Milan 2 a 4, tutto vero. Quello che però è rimasta impressa nella mia mente, è la convincente prestazione dei ragazzi.
“Era solamente un’amichevole ed adesso tutto questo ci si ritorcerà contro in sede di calcio mercato”; “Alessandro, ma sei davvero te? Da leader dei Milanisti Non Evoluti, come fai ad essere cosi’ soddisfatto”. Questi alcuni messaggi arrivati al sottoscritto dopo aver postato la mia soddisfazione online.

No, nessun eccesso di alcoolici durante il periodo natalizio. Solo la felicità di un tifoso rossonero in completa astinenza di risultati prestigiosi. Perché il termine “Non Evoluti” e’ sempre stato solamente un il nome coniato involontariamente da chi criticava la nostra preoccupazione al tempo ritenuta irriconoscente, salvo poi la storia darci ragione. Non uno ritardo mentale riconosciuto dalla medicina.
Che il Real Madrid abbia preso sottogamba la manifestazione, limitandosi ad una passerella mediatica eseguita senza troppa convinzione, è un dubbio prontamente smorzato dalle diverse ammonizioni raccolte dai Blancos nella parte centrale del secondo tempo. Più passavano i minuti e più il Real Madrid si rendeva conto che non bastava accelerare e consegnare la palla ai suoi fuoriclasse nettamente superiori a quelli schierati dai rossoneri.

Il neutrale pubblico bianco vestito, ha infatti regalato grida di entusiasmo per i tocchi di parecchi giocatori spagnoli, salvo riscaldarsi dopo aver apprezzato le magie del funambolico Menez, alieno che probabilmente non conoscevano neanche. Sono curioso di sapere quante magliette del francese saranno richieste nei grandi magazzini, cattedrali nel deserto, nei prossimi giorni.
Alla partenza dei ragazzi dalla Malpensa, criticai la scelta del Milan di volare per l’ennesima volta in quel di Dubai. Non tanto per questioni di marketing, piuttosto per il timore che la sfida contro i campioni del mondo per club potesse portare ad una sonora sconfitta che avrebbe minato le sicurezze duramente raccolte con le ultime sfide con Napoli e Roma.
Timori infondati poiché da questa trasferta, il gruppo rossonero, tornerà rafforzato nel portafogli ma soprattutto nella fiducia in se stesso.

Il Milan tornerà da Dubai con alcune risposte. El shaarawy ha fornito una prestazione all’altezza dell’aspettativa che da un paio d’anni lo persegue; La difesa ha trovato un granitico leader in Mexes, capace di rendere il muro rossonero immune dalle picconate di Cristiano Ronaldo e company; Pazzini è sempre capace di segnare, sfruttando cinicamente l’unica occasione offertagli e un Niang che a mio avviso farebbe bene a preparare le valigie con l’arrivo di Alessio Cerci.
La squadra è in continua crescita e l’elettricità in panchina di Filippo Inzaghi, si sta trasferendo ai giocatori in campo. Più la squadra prende la forma da lui desiderata, maggiormente la compostezza prende possesso del beniamino della tifoseria. Segnali decisamente positivi.

Serve adesso tenere le redini di questo cavallo pazzo che cerca una sua identità e, dove possibile, operare affinchè gli innesti permettano l’atteso salto di qualità.
Dopo questa bellissima, aleggia infatti un solo piccolo timore, giustificato da eventi accaduti in passato. Un fastidioso ronzio come quello delle zanzare in una serena notte d’estate. Un capello in un fumante piatto di spaghetti al pomodoro. Come un amministratore delegato della parte tecnica che si palesi davanti alle telecamere per esclamare l’urticante, quanto inopportuno “Siamo a posto cosi”.
Vi aspetto su twitter @nonevoluto e su facebook alla pagina Milanisti Non Evoluti 2.0.

Alessandro Jacobone

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