Demetrio Albertini, ex centrocampista rossonero, spezza una lancia in favore di Fernando Torres, suo compagno di squadra all’Atletico Madrid nella stagione 2002-03. Queste le sue dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Tuttosport: “Viene da due stagioni dove ha giocato poco, non è semplice ritrovarsi. Non è una questione di pazienza, in Spagna ed in Inghilterra si gioca comunque un calcio diverso e con più spazi: guardiamo Llorente, anche allo juventino è servito tempo prima di diventare indispensabile per Conte. E lui neanche veniva da problemi fisici come Torres. Non è facile arrivare in una squadra che ha cambiato tanto come il Milan: giocare in una formazione già consolidata è più semplice per uno straniero”.
Albertini, poi, ha parlato anche di Inzaghi: “Penso sia necessario aspettare. Sicuramente Pippo non vuole essere valutato positivamente per il suo passato o negativamente perché non ha esperienza. Ovvio, ha bisogno di crescere, arriveranno momenti difficili e bisogna vedere come li affronterà. Sta cercando di conoscere le sue capacità di gestione di un gruppo che secondo me è valido. Ha tutto per sfondare come allenatore, la passione e l’amore per il calcio non gli mancano“.
Sulla lotta al terzo posto: “Il Milan è un cantiere aperto, ma secondo me tutto dipende da loro, da Inzaghi e dai giocatori. A parte Juventus e Roma, le altre rivali sono discontinue e non vedo nessuno che eccelle. In questo momento, qualunque squadra, trovando la quadratura, può ambire al terzo posto. Inzaghi ritrova Montolivo e sarà importante: nessuno a centrocampo ha la sua qualità”.