Il Milan che ha battuto 2-0 gli argentini del San Lorenzo aggiudicandosi la 23esima edizione del Trofeo Luigi Berlusconi presentava, almeno nella formazione iniziale, parecchie seconde linee, parecchi giocatori che fin qui hanno avuto poche occasioni per mettersi in mostra in campionato. Da Mexes ad Armero, da Van Ginkel a Saponara, da Niang a Giampaolo Pazzini. Proprio l’attaccante di Pescia è stato quello che meglio si è giocato le proprie carte, realizzando il gol dell’1-0 al 30′ del primo tempo, la rete che, molto probabilmente, ha permesso al Milan di portarsi a casa il Trofeo.
Un gol dei suoi, da bomber di razza che si muove in area di rigore meglio di chiunque altro e che sente la porta più di chiunque altro. Cross di Saponara dalla sinistra, anticipo sull’ex compagno di squadra Mario Yepes e tocco di esterno che batte il portiere avversario. Per il resto una prestazione vogliosa, un impegno costante e 63′ giocati (tanto il tempo che li ha concesso Inzaghi prima della sostituzione con Torres) con i movimenti giusti e come pericolo costante per gli avversari. Quasi a dire che lui c’è, che i gol li sa fare ancora e che il Mister può contare su di lui, sulle sue qualità e sulla sua propensione a far male alle difese avversarie.
Il punto però è proprio quello. Quanto realmente il tecnico piacentino si fida di Giampaolo Pazzini? Gli attestati di stima, le belle parole verso il Pazzo non sono mai mancate da quando Inzaghi si è seduto sulla panchina dei rossoneri, ma a tutto ciò non è mai seguita una reale occasione per l’ex punta di Inter e Sampdoria. I soli quasi 70′ fin qui concessi sono davvero troppo pochi per lasciare il segno, ma l’amichevole di ieri ha dimostrato che l’affidabilità resta alta. Ora, nessuno si aspetta il Pazzo titolare già contro la Samp, sebbene una chance se la meriterebbe e ieri lo ha dimostrato una volta ancora.