Di derby Paolo Maldini ne ha vissuti una sfilza, tra gioie, dolori e rimpianti. E si mantiene piuttosto prudente in vista del match di domenica, pur consapevole che “anche quando si gioca questa partita il rapporto tra milanisti e interisti in campo è molto meno teso di quanto si pensi. Il problema, semmai, è tra le due tifoserie”, ha spiegato in un’intervista al quotidiano free press Mi-Tomorrow, in distribuzione in queste ore a Milano.
Come arriva il Milan a questo match-clou?
“Con una serie di difficoltà fisiologiche per quello che ha vissuto negli ultimi mesi. L’entusiasmo serve, ma poi occorrono due elementi: la qualità dei giocatori e, più in generale, la solidità dell’ambiente. Tirando le somme, ritengo che questo Milan sia ancora una squadra dai lavori in corso”.
Per quanto tempo?
“Non saprei, ma credo che ci sia da aspettare un pochino”.
Chi può fare oggi la differenza tra i rossoneri?
“Ho sempre pensato che Honda fosse un ottimo giocatore e lo sta dimostrando. Molto spesso l’adattamento degli atleti richiede un po’ di tempo e quello del giapponese è un caso emblematico”.
Per il Milan era davvero meglio affrontare l’Inter di Mazzarri piuttosto che quella di Mancini?
“Sono tutti discorsi che si fanno e lasciano il tempo che trovano. Sarà, come sempre, il campo a decidere e questa volta è un derby veramente aperto a qualsiasi risultato”.
Per il resto, bisogna aspettarsi una nuova carriera di Maldini nel tennis?
“E’ una passione che pesa pochissimo e in tanti ex giocatori ci ritroviamo per divertirci e per solidarietà”.
Si potrebbe fare di più in questo senso?
“Una volta, alla fine degli Anni Ottanta, a Milano c’era anche il torneo. Credo che questa città ami molto il tennis e spero che prima o poi si riesca ad organizzare qualcosa a livello professionistico”
This post was last modified on 21 Novembre 2014 - 20:43