Intervenuto telefonicamente al nostro programma “SpazioMilan”, in onda ogni martedì dalle 12 alle 13.30 su Top Calcio24, canale 114 del digitale terrestre, e su WingaTv, canale 63 del digitale terrestre, Nevio Scala, ex grande allenatore, tra le altre, di Parma, Shakthar Donetsk e Borussia Dortmund, nonchè attaccante del Milan degli anni ’60 e ’70 (con i rossoneri uno Scudetto, una Coppa Campioni ed una Coppa delle Coppe, ndr), ha parlato innanzitutto delle parole di Crespo relative alla notte di Istanbul: “Sono assolutamente d’accordo con Hernan, sono cose assolutamente impensabili: non voglio assolutamente credere che il Milan avesse festeggiato la vittoria all’intervallo, anche se il 3-0 era un risultato importante. Nel calcio tutto è successo e tutto succederà ancora. Può capitare che una squadra possa rilassarsi, ma da qui a pensare di festeggiare con lo champagne ce ne passa“.
Scala si è poi soffermato su Pippo Inzaghi: “Resto dell’idea che iniziare nel club dove sei una leggenda è molto complicato per un allenatore, lontano dalla casa si lavora con più tranquillità. Da Pippo il Milan ed i tifosi si aspettano subito grandi cose e questo è il problema principale che deve affrontare. In questo senso un pò di pressione la subisce, inoltre la rosa nel suo complesso non può aspirare a vincere il campionato e per queste piccole tante cose deve lavorare molto. Terzo posto? E’ un obiettivo a cui il Milan deve puntare, ma deve fare i conti con altre quattro o cinque squadre che vogliono arrivare ai preliminari di Champions. Il campionato comunque è molto lungo, quindi i giudizi sono ancora prematuri, io aspetterei ancora qualche domenica per capire il Milan dove può arrivare. In questo momento la classifica non è delle più lunsinghiere, ma io Pippo ce l’ho nel cuore e quindi gli auguro di raggiungere il traguardo che serve a proseguire con tranquillità il suo lavoro“.
Sull’altra sponda del Naviglio c’è chi ha appena ribaltato la panchina: “Il cambio di allenatore non sarà determinante, ma all’interno della squadra qualcosa cambia. A Parma vidi un Inter inguardabile e di questo non voglio dare la completa responsabilità a Mazzarri, ma questa era la realtà. L’arrivo di Mancini eliminerà i comportamenti abulici di alcuni giocatori, di certo non ha la bacchetta magica e anche per lui ci vorrà del tempo, ma i giocatori vorranno dimostrare le loro qualità al nuovo allenatore e quindi si impegneranno al massimo. Questo è un vantaggio che l’Inter deve sfruttare“.
Un parere su Bonaventura: “Non l’ ho visto direttamente, ma mi dicono che sia un giocatore veramente di qualità, ma aspetto di vederlo di persona per giudicarlo meglio“.
La chiusura è sulla squadra a cui è stato più legato nella carriera di allenatore, avendovi vinto praticamente tutto: “Il Parma è in grande difficoltà perchè soffre dell’assenza di giocatori troppo importanti come Paletta e Biabiany: non ho visto ancora la cattiveria giusta ed inoltre stanno pagando alcune problematiche societarie, ma spero che possa risollevarsi subito“.
This post was last modified on 18 Novembre 2014 - 12:55