Milano senza padroni, il derby finisce 1-1, un pareggio che serve poco a entrambe le squadre che non riescono a fare il salto in classifica per avvicinarsi al Napoli terzo. E’ stata la gara degli errori clamorosi, da una parte Icardi a inizio partita si è fatto ipnotizzare da Diego Lopez e dall’altra El Shaarawy nel finale ha sparato fuori praticamente da zero metri con Handanovic già per terra.
Inzaghi, confermando i rumors della vigilia, ha schierato Rami sulla destra con Mexes (capitano per l’occasione) e Zapata in mezzo. Centrocampo a due made in Ghana con Essien e Muntari e davanti Bonaventura, El Shaa e Menez a supporto di Torres. L’impostazione di Pippo era quella di aspettare l’Inter per poi ripartire in contropiede. Il problema che senza qualità a centrocampo, innestare i 4 davanti è sempre, terribilmente, difficile. La sensazione e che le buone prove di inizio stagione stanno diventando ormai un ricordo sbiadito, il gioco latita e la squadra si accende solo con Menez che ha segnato un gol meraviglioso, ma anche oggi è stato discontinuo all’interno della gara stessa. Ma senza le sue idee e le sue giocate la pericolosità è nulla, visto che oggi Torres ha deluso. Lo spagnolo, chiuso tra Juan Jesus e Ranocchia, non è riuscito a crearsi spazi, era spesso isolato davanti ma le occasioni, un giocatore come lui, deve anche crearsele da solo e purtroppo quello visto nelle prime giornate a Milano sembra il cugino scarso della punta devastante di Atletico Madrid e Liverpool. Qualche metro più indietro invece, l’altro spagnolo rossonero, Diego Lopez, ha confermato quanto di buono fatto nelle scorse partite. Superbo su Icardi all’inizio, sicurissimo nelle uscite, la porta rossonera ha trovato il suo custode pregiato.
Il pareggio di Obi è arrivato quasi in maniera inaspettata, una doccia gelata, tanto più perché realizzato da un giocatore non proprio incline al gol. Così come con Schelotto (26 febbraio 2013), il derby, per i nerazzurri, torna a essere la vetrina per far emergere protagonisti inaspettati. Il nigeriano, così come i supporters rossoneri, non dimenticherà mai questa serata. E’ il suo terzo gol in nerazzurro, sicuramente il più importante.
La vittoria in casa Milan manca ormai da più di un mese (19 ottobre a Verona) e stasera l’amaro in bocca è enorme, per una partita che alla fine si poteva anche vincere, e soprattutto per quell’errore del Faraone che ha ricordato a tutti il palo di Niang a Barcellona. Per il francese quell’episodio fu devastante, speriamo che non succeda lo stesso ad El Shaa. L’urlo di gioia è rimasto strozzato in gola, il cancello per passare dal purgatorio al paradiso è rimasto chiuso, bloccato da quella maledetta traversa.