Senza vittorie anche l’entusiasmo vacilla. E le contraddizioni…

Christian Pradelli è giornalista professionista e direttore di SpazioMilan.it dalla sua fondazione, l’8 marzo 2011. Dirige parallelamente il free-press pomeridiano MI-Tomorrow. Collabora con La Gazzetta dello Sport e Leggo. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter ed è opinionista per Milan Channel. È la voce ufficiale del Milan per TopCalcio24, canale del gruppo Mediapason (canale 114 del DTT).

Da tempo non si vedono più derby spettacolari. In un senso o in un altro. Da tempo, d’altronde, non si vedono una Inter e un Milan spettacolari. Quello andato in scena ieri sera, però, è stato per molti versi il derby della contraddizioni. Guardando nel giardino milanista, ovviamente. Si, contraddizioni che hanno ribaltato in una partita quelle che potevano essere fragili certezze fino a prima della sosta. Andiamo con ordine.

Philippe Mexes è passato da epurato a punto cardine della difesa, investito di fascia di capitano nella stracittadina. Adil Rami da buon meccanico centrale della retroguardia si è immolato alla causa, offrendo una prestazione maiuscola come terzino destro. Al contrario, Sulley Muntari, che solitamente si esalta sotto i riflettori dei grandi palcoscenici, è stato decisamente insufficiente. Michael Essien, invece, da oggetto misterioso e fantasma di quello ammirato a Londra col Chelsea, si è rivelato un ottimo perno del centrocampo. E ancora: Stephan El Shaarawy, sbloccatosi a Genova, è tornato a balbettare sotto porta. E Jeremy Menez, al contrario, ha tirato fuori dal cilindro uno dei conigli che avevamo ammirato all’inizio della stagione.

Risultato? E’ difficile comprendere appieno gli equilibri di questa squadra. Non abbiamo mai fatto mistero sulla povertà tecnica dell’organico, ma per settimane ci siamo rinfrancati grazie alla dose di entusiasmo che ha compensato tutte le magagne. Ma quando le vittorie tardano ad arrivare anche l’entusiasmo rischia di sgretolarsi. E contro l’Udinese, domenica prossima, non ci sarà spazio per il settimo pareggio stagionale in tredici partite. Le certezze, in tutto questo, devono arrivare dalla panchina, intesa come guida tecnica. Una certezza, intanto, si sta pian piano cementificando: Fernando Torres era un’incognita e tale si sta confermando.

Twitter: @Chrisbad87

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