Un gol da impazzire. Menez torna fedele al Milan, ma la prestazione…

Certe partite pesano più di altre e, allo stesso modo, certi gol assumono significati storici a seconda del contesto. Jeremy Menez, dopo un inizio scoppiettante con tre gol nelle prime due partite, è stato spesso messo in discussione per la sua leziosità e discontinuità, sia negli anni passati tra Roma e Paris Saint Germain, sia nel corso della stagione attuale, dove prima della rete su rigore alla Sampdoria, era entrato in un tunnel fatto di prestazioni altalenanti e giocate inutili fine a se stesse. Nella stracittadina, però, non ha tradito: gol al volo di pregevole fattura al primo tiro del Milan nello specchio della porta. Un gol francese nel derby di Milano mancava addirittura dal 13 marzo 1999. In quell’occasione, in cui la gara terminò 2-2 e arrivò prima della lunga cavalcata del Diavolo verso il suo sedicesimo scudetto, però, Bruno N’Gotty mise a segno un’autorete e quindi arrivò una rete nella porta sbagliata.

Quello del transalpino è stato un gesto tecnico bellissimo, arrivato a conclusione di una ripartenza perfetta e coronato da un delicatissimo tocco di interno destro che si è infilato alle spalle di Handanovic. Quinto gol in campionato (dopo Honda, Menez è il miglior marcatore della stagione), ma soprattutto secondo gol consecutivo dopo quello con la Sampdoria. Un segno importante, per Inzaghi e per la squadra, che certifica la netta ripresa psicologica e di condizione del calciatore. Una prova nel complesso discreta per l’ex fantasista del Psg, certamente impreziosita dall’immagine che resterà a lungo di questa partita: il suo gol. Il transalpino, però, ha un pochino rispecchiato l’andazzo generale della squadra durante i 90′ di ieri sera. Anche lui, infatti, si è via via spento durante il proseguio del match.

Nel primo tempo Menez è sembrato più in palla. A parte il gol, infatti, ha corso, ha lottato ed ha dialogato con i compagni di squadra, cercando il bandolo della matassa per regalare il derby ai milanisti. Pian piano, però, si è un po’ spento e non è sembrato all’altezza di poter portare i suoi compagni alla vittoria. Una mancanza di carisma e leadership, insomma, che altre volte si è manifestata nella sua carriera. Non ha fatto male e non ha commesso errori o ingenuità clamorose, ma si è adeguato a quello che era l’andazzo generale di una partita che stava via via scivolando verso un pareggio che nessuno ha fatto in modo di evitare. Molto meglio la prestazione di ieri, però, rispetto ad altre partite in cui era stato irritante e scostante. Inzaghi può sorridere perché il francese ha ritrovato gol e fiducia e, questo, potrà essere fondamentale per il proseguio della stagione rossonera.

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