Jeremy Menez ha trascinato il Milan durante le prime partite di questa stagione, ma sta vivendo adesso un momento non grandioso. Il talento francese si è raccontato in un’intervista esclusiva all’Equipè in cui ha parlato anche del suo passato: “Se ho paura che la mia carriera possa essere un pasticcio? No, il destino ha voluto che andasse così, non rimpiango nulla. Ho realizzato il sogno di qualunque ragazzo: giocare in Ligue 1 a diciassette anni. All’epoca ho rifiutato l’offerta di Alex Ferguson di unirmi al Manchester United perché pensavo che fosse troppo presto e volevo debuttare con il mio club. A 27 anni, devo ancora vincere titoli e voglio mostrare tutto il mio potenziale, che non ho ancora dimostrato”.
Sull’etichetta di Bad Boy: “Chiedete ai club nei quali ho giocato: mi sono sempre trovato bene con la gente che ci lavora. Essere apprezzati da loro, questo è quel che conta di più, so di non poter piacere a tutto. A volte sono troppo impulsivo, questo mi porta ad avere reazioni improvvise e questo non va bene: dopo me ne pento, ma non sono mai stato una persona falsa. Ho sempre mostrato il mio vero volto, vorrei solo che il giudizio fosse lo stesso per tutti“. Sul suo approdo al Milan: “Qui sto bene, sono stato accolto bene a Milano, sento la fiducia dei miei compagni e in più ci sono altri francesi che già conoscevo. Avevo bisogno di lasciare la Francia. Perché? Per farmi dimenticare e ricostruirmi: in Francia si sono fatti un’immagine falsa di me, a causa di stupidi piccoli errori di gioventù che ho potuto fare e una volta che ti metti in queste situazioni è difficile uscirne. In Italia, dove avevo lasciato un buon immagine di me durante la mia esperienza alla Roma, cerco di darne un’altra, la mia“.
Infine il francese ha parlato anche di un suo ritorno in Nazionale e dell’addio al Psg: “Certo che penso sempre ai Blues! Ogni volta aspetto con ansia l’elenco (dei convocati, ndr). La gente pensa che non importi far parte del team Francia e questo è totalmente falso. Non siamo figli di papà, non è una cosa fatta per guadagnare più soldi, tutt’altro: è un onore essere selezionato. La Coppa del Mondo del 2010 comincia ad essere dimenticata, bisogna andare avanti. Ho firmato con il Milan per tornare il più presto possibile in Nazionale, spero anche prima dei prossimi Europei. Didier Deschamps mi aveva chiamato al suo arrivo, non ha niente contro di me e conosce bene la Serie A: sa che non è cosa da tutti essere titolare al Milan. Psg? Più che una ferita direi una delusione. Se tengo un buon ricordo del Psg? Avrei preferito andarmene dalla porta principale dopo una stagione completa. Non è andata così e ho perso il posto per la Coppa del Mondo”.