Nel derby valido per la dodicesima giornata di campionato, il Milan centra un pareggio amaro e deludente. In campo con un 4-4-2 che conferisce grande importanza alle corsie laterali, i rossoneri partono abbastanza bene, concedendo una sola occasione, caratterizzata da un errore individuale di Muntari. Grazie a un ottimo lavoro di Bonaventura e di El Shaarawy, che corrono alla follia, ripiegano e si rendono pericolosi con la palla tra i piedi, il Milan si impossessa delle fasce, anche perché Rami, nella posizione di terzino destro, giganteggia in fase difensiva e non concede il minimo spazio. Meno bene De Sciglio che, comunque, grazie a un El Shaarawy che torna con regolarità, soffre poco. In ogni caso, grazie alla supremazia sulle fasce, il Diavolo passa in vantaggio.
Peccato che, in mezzo al campo, la musica sia del tutto diversa. Sulley Muntari disputa una pessima prova, perde molti contrasti, sbaglia palloni elementari, presidia in maniera superficiale la zona di competenza e risulta lento e macchinoso. Michael Essien disputa una discreta mezz’ora, rimanendo bloccato e vincendo qualche tackle, ma cala sul lungo andare e concede varchi, tanto da avere sulla coscienza il gol di Obi, che non viene contrastato dal nostro numero quindici con la giusta grinta e con la giusta cognizione di causa. Inzaghi potrebbe rinforzare il centrocampo, magari togliendo Torres e inserendo Poli, ma preferisce non modificare assetto tattico e fa in modo che il Milan venga raggiunto.
Eppure, dal momento che il centravanti spagnolo è un corpo quasi estraneo alla gara e che la mediana soffre, un incontrista in più potrebbe risolvere molti problemi e permettere ai rossoneri di vincere il derby. Mosse tardive e sbagliate, quelle del tecnico del Milan, che lascia all’Inter la possibilità di avere la meglio nello scontro in mediana. Certo, la vittoria sfuma anche per errori individuali, traversa di El Shaarawy docet. Tuttavia, Inzaghi ha la colpa di non rafforzare a dovere il centrocampo, di continuare a dare fiducia a Torres e di non leggere con la giusta cognizione di causa lo sviluppo della gara.