Poco più di un mese fa leggevamo sulle pagine di molti quotidiani sportivi frasi come: “Zapata migliore in campo”, “Zapata puntuale e chirurgico”, “La rinascita di Zapata”, e via dicendo, sciorinando complimenti ad un colombiano che pareva in forma più che mai. Lazio, Parma e Juventus ci avevano dato un’immagine di Cristian Zapata che ora pare essersi rintanata nel disastroso centrale della scorsa stagione. E così leggiamo oggi: “Milan in 10 per colpa di Zapata”, “Zapata da brividi” e ancora tanti altri commenti negativi al limite dell’insulto per un giocatore che fino a prima dell’ultima sosta delle nazionali pareva l’unico centrale di difesa in grado di dimostrare un valore e una qualità accettabile.
Nell’economia della gara col Palermo, bisogna ammettere, i due errori di Zapata sono stati fondamentali: il primo è un colpo di testa del tutto casuale ma decisivo che insacca il pallone alle spalle di Diego Lopez, il secondo, dopo pochi minuti, è uno scivolone imbarazzante nello scontro corpo a corpo col non gigantesco Dybala. 2-0 Palermo, doppietta di Zapata. C’è però da dire che il continuo movimento dell’attaccante argentino ha messo in grave difficoltà entrambi i centrali nella zona intermedia tra difesa e centrocampo, questo anche per la scarsa vena di De Jong e la misera copertura che Poli e Saponara sono stati in grado di dare al reparto arretrato. Non è una discolpa, ma una sintesi tattica che inevitabilmente ha portato ai due svarioni colombiani.
Il fatto ora sta nel capire se Zapata è quello visto nelle prime gare stagionali, o quello delle ultime gare. Inzaghi avrà ancora da lavorare con lui, e con tutto il reparto per migliorare i semplici movimenti ad elastico che anche ieri hanno mostrato tutta l’insufficienza di una difesa che fatica a comunicare tra i suoi elementi e che spesso è mal posizionata sia nei calci da fermo, sia con palla in movimento. Il recupero inoltre di centrocampisti in grado di dare sostanza, come Muntari, ma anche lo stesso Montolivo seppur in misura minore, daranno sicuramente una grande mano a Zapata e soci.