Lui non si è mai lamentato, non ha mai cercato la polemica, si è sempre allenato aspettando il suo momento e guardando dalla panchina i suoi compagni di reparto che si alternano tra campo e panchina. A scatenare il tam tam mediatico, però, ci ha pensato sua moglie che ha chiaramente attaccato le scelte di Mister Inzaghi dicendo che in Italia la meritocrazia non esiste e facendo un chiaro riferimento alla situazione che sta vivendo suo marito. Giampaolo Pazzini, d’altronde, non è mai stato uno di troppe parole fuori dal campo e neanche gli appena 50′ suddivisi in 4 presenze lo hanno fatto uscire fuori dalle righe.
Il problema Pazzini, però, al Milan attualmente esiste. Galliani e Inzaghi lo hanno sempre elogiato, etichettandolo come un professionista serio e dicendo di avere profonda stima in lui. Ora, però, tutto questo non basta più. Con un Torres impalpabile, un Menez avulso e un El Shaarawy a secco dal febbraio 2013, appare quantomeno opinabile la scelta di non concedere un’opportunità al Pazzo. Nella manciata di minuti giocati fin qui, l’undici rossonero non è riuscito a lasciare il segno, ma le occasioni per farlo sono state davvero poche. Appare difficile, infatti, fare la differenza in dieci, o massimo venti, minuti a disposizione.
Così, dopo il difficile rapporto con Clarence Seedorf, la luce infondo al tunnel stenta a farsi vedere anche con uno come Inzaghi che in campo parlava la stessa lingua di Pazzini e di professione faceva il bomber. Ma non sarebbe il caso in questa squadra di concedere un’occasione all’ex interista? Adriano Galliani, tutor della pace di Milanello, ha chiamato al volo il tesserato e provveduto a lenire la legittima delusione di un giocatore rimasto fin qui ai margini del Milan. Il caso è chiuso formalmente, è rimasto aperto quello di natura tecnica: in queste condizioni di considerazione e precario utilizzo, Pazzini prima di Natale può reclamare, a buon titolo, una cessione riparatrice a gennaio. E di estimatori, in circolazione, ce ne sono.
Siamo proprio sicuri, però, che il Pazzo non serva a questo Milan? Siamo disposti a cedere un giocatore che in campo ha spesso dimostrato di poter essere importante e fuori dal campo non è mai uscito fuori dalle righe? I due mesi rimasti a disposizione possono cambiare il futuro e gli scenari, ma a queste condizioni sarà difficile. Pippo deve dargli una chance, deve cercare di recuperare un calciatore che due stagioni fa è stato fondamentale per la conquista del terzo posto targato Massimiliano Allegri. Poi, il campo potrà darci il verdetto definitivo, ma privarsi di un attaccante così senza neanche il tentativo di recuperarlo, potrebbe solo lasciare l’amaro in bocca e accrescere eventuali inutili rimpianti.