Si avvicina a grandi passi l’ora x, le 20.45 di domenica sera quando San Siro accenderà i suoi riflettori per la gara più sentita della stagione, il derby della Madonnina, un match che vale molto di più dei tre punti messi in palio dalla classifica. Mister Pippo Inzaghi ha ancora, come è ovvio che sia, qualche dubbio di formazione tra calciatori che si spera di recuperare e ballottaggi. Uno di questi è sicuramente il ruolo di punta centrale nel 4-3-3 che si sta profilando nelle idee del tecnico piacentino. Un modulo collaudato che potrà essere messo di nuovo in campo grazie al quasi certo recupero di Nigel De Jong davanti alla difesa. In questo momento nelle gerarchie di Inzaghi pare essere in netto vantaggio Jeremy Menez per il ruolo di punta, con Fernando Torres e Giampaolo Pazzini che dovrebbero accomodarsi ancora una volta in panchina. Non si escludono, però, sorprese dell’ultima ora che possono essere sempre dietro l’angolo.
Lo spagnolo scalpita per dimostrare il suo valore e per far diventare la stracittadina la partita della (sua) svolta. A Milanello in queste due settimane ha lavorato bene, segnando anche dei bei gol in normali partitelle Messaggi, questi, che sicuramente Inzaghi avrà recepito, ma che non appaiono ancora sufficienti per garantirgli una maglia da titolare. I numeri sono dalla parte del Nino che, in carriera, ha segnato dieci reti nei derby tra Atletico Madrid, Liverpool e Chelsea. Questa, quindi, potrebbe essere la sua partita anche entrando in campo a gara in corso. Nel caso di un’esclusione, spazio comunque nella ripresa, quindi; magari anche per Pazzini, ex dal dente avvelenato a caccia di rivincite. Il derby non li vedrà protagonisti dall’inizio, non una novità nell’ultimo periodo, ma i due comunque possono essere soluzioni importanti se le cose non dovessero andare nel verso giusto. Soluzioni che, come detto, potrebbero essere sperimentate anche dal 1′.
Molto spesso, sia nel recente passato che in tempi non sospetti, i match tra Milan e Inter sono stati decisi da colpi di testa e soluzioni aeree. Come dimenticare, per esempio, l’ultima stracittadina decisa da De Jong su azione d’angolo, o ancora le reti di Ronaldinho (la prima in maglia rossonera che decise il derby nel settembre 2008), o Adriano con stacco imperioso su Bobo Vieri che valse il 3-2 nel 2005. Restano negli occhi di tutti i milanisti, poi, le prodezze aeree di Kaka (anche per lui il primo gol rossonero fu segnato in occasione di una sfida contro i cugini), di Sheva e di Comandini che aprì con due stacchi perentori la cavalcata indimenticabile che portò allo 0-6 del 2001. Chi meglio di Pazzini e Torres, quindi, potrebbe ripetere ed emulare tali gesti, scatenando la gioia del popolo rossonero. I gol delle punte è quello che è mancato al Diavolo in questo primo scorcio di stagione e tutti si augurano che questa possa essere la volta buona.