La convocazione in Nazionale è arrivata, certo, ma forse, per la prima volta, ha il sapore più della necessità che dell’effettivo merito. Il periodo di rendimento, insomma, non è di quelli memorabili, ma Mattia De Sciglio vuole guardare avanti e trovare al più presto le contromisure per rendere il suo futuro dolce e all’altezza delle prospettive a lui accostate solo pochi mesi fa.
Tornare indietro per guardare avanti, insomma. Mattia sa benissimo di aver le capacità per poterlo fare e, oggi più che mai, vuole riprendersi quel ruolo di giovane talento rossonero non più soltanto promessa. Uno degli snodi cruciali della sua involuzione potrebbe essere molto più semplice di quello che tutti noi crediamo: come ricordato da Tassotti nell’intervista pre Sampdoria, infatti, il ragazzo nasce terzino destro. E’ un terzino destro. Sabato, non a caso, ha faticato molto meno rispetto alle altre apparizioni di questo inizio stagione, tutte sulle sinistra. A disorientarlo, a minare le sue certezze, dunque, potrebbe esser stato anche questo improvviso cambio di posizione studiato e messo in atto molto repentinamente da Pippo Inzaghi, stregato dalla forma di un Ignazio Abate mai così ispirato da quando è in maglia rossonera. Abate, però, non si sa se recupererà per il derby: potrebbe recuperare in extremis, certo, oppure garantire a Mattia un’ulteriore chance sulla fascia che evidentemente preferisce.
Rivederlo sulla destra in una sfida di cartello, in un certo senso, potrebbe essere molto interessante: ci farebbe capire, infatti, se i problemi dimostrati dal ragazzo in questo inizio stagione sono unicamente dettati dalla posizione. Se così fosse si presenterebbe un’ulteriore, difficile scelta per Pippo Inzaghi già dalla partita successiva. Se così non fosse ci sarebbe davvero da riflettere, ma riflettere tanto. Perché un giovane talento non si perde mai per strada senza un motivo.