E’ sparito il Milan. La prima pagina de La Gazzetta dello Sport, stamane, non usa giri di parole per analizzare il clamoroso prefisso (0-2) subito dai rossoneri con il Palermo a San Siro. L’immagine è quella di El Shaarawy piegato in ginocchio sul campo, mani per terra e testa bassa, forse non la più giusta per fotografare la prestazione da incubo della squadra di Inzaghi.
Il Faraone ha iniziato dalla panchina, giocando solo la ripresa, già sul 2-0, ed è comunque riuscito a farsi apprezzare di più rispetto a Menez, Honda e Torres. Dopo un ko così assordante i singoli non possono essere gli unici colpevoli, nemmeno i principali, il signor Zapata ovviamente è stato un disastro ma pubblicizza un momento di crisi complessivo: di gioco e di idee. La coesione di gruppo accusa le prime crepe, al passare in svantaggio, ormai quasi “scontato”, non corrisponde una vera reazione. Disperato, sempre per la Rosea, l’assalto finale, un Dybala da applausi consegna al Palermo il primo successo esterno. Legittimo.
E San Siro fischia. Lo stadio, freddo e semivuoto, inizia a mugugnare seriamente: non una bella atmosfera. Ma le ragioni per farlo non mancano. Lo spirito, il sacrificio e la voglia sono finite in letargo, lasciando spazio all’egoismo individuale, ai soliti errori difensivi: soprattutto, ad un attacco in crisi. Pippo, ha vinto chi aveva più voglia…