Istanbul 2005 è una ferita ancora aperta per tutti i tifosi rossoneri, che nell’arco di sei minuti passarono dalla gioia per una conquista sempre più vicina della settima Champions League, allo sconforto più totale per l’incredibile rimonta del Liverpool, che dallo 0-3 passò al 3-3 prima di vincere ai rigori. Sin dai giorni immediatamente successivi al match dell’Atatatuk, si susseguirono le voci su presunti festeggiamenti all’interno dello spogliatoio del Milan durante l’intervallo, con i giocatori di Ancelotti che già pensavano di aver portato a casa la coppa dalle grandi orecchie.
A smentire ancora una volta queste voci ci ha pensato Hernan Crespo, che in quella partita siglò una splendida doppietta. L’ex centravanti rossonero ha parlato di quella notte al programma di Italia 1 Heroes: “A fine primo tempo nello spogliatoio mi tremavano le gambe: avevo fatto una doppietta in finale e vincevamo 3 a 0. Non ci potevo credere e cominciai a pregare che non succedesse nulla nei restanti 45 minuti di gioco. Altri discutevano di calcio, discussioni anche accese, come normalmente avviene negli spogliatoi”.
Nessun festeggiamento, dunque: “Altro che champagne: fin da piccolo ti insegnano che le partite finiscono al 90’, chiunque faccia il calciatore lo sa. In quello spogliatoio c’erano giocatori del calibro di Maldini, Costacurta, Gattuso, Nesta, Pirlo, Seedorf e altri ancora: pensare una cosa del genere è assurdo. Dire che chi ha detto che abbiamo festeggiato sia un infame è poco“.