Trasferta difficile per il Milan che, al Luigi Ferraris di Genova, affronta la Sampdoria di Sinisa Mihajlovic. I blucerchiati, che al momento occupano (a pari punti con la Lazio) la terza posizione della classifica, sono la squadra rivelazione del campionato in corso. In dieci partite, hanno ottenuto cinque vittorie, quattro pareggi e una sola sconfitta, tra l’altro maturata su calcio di rigore, all’ultimo minuto di gara, e hanno messo a segno dodici reti, subendone soltanto sei. Un cammino da Champions League, insomma, quello al momento messo in scena dagli uomini di Mihajlovic, ottimo motivatore e tattico competente, pronti a dare il massimo e determinati a metterci in seria difficoltà.
Punti di forza: fase difensiva; linea mediana; ripartenze.
E’ grazie a un assetto tattico efficace e pragmatico, che conferisce massima importanza alla fase di non possesso, che la Sampdoria finora ha fatto molto bene e ha subito soltanto sei reti. Il 4-3-3 varato da Mihajlovic, con i centrocampisti che partono bassi, garantiscono dinamismo, intensità, fisicità, filtro, solidità interdizione e sostanza, raddoppiano sempre il portatore di palla avversario e sono in grado di impostare e di avviare azioni di contropiede, fa in modo che l’arcigna retroguardia doriana possa essere protetta al meglio e che la squadra sia compatta ed equilibrata e possa godere di ampi spazi per ripartire. Spazi per ripartire che vengono sfruttati al meglio dai tre attaccanti, Gabbiadini, Okaka (molto bravo a tenere palla e a fare salire la squadra) ed Eder, che presentano buone doti tecniche, si completano alla perfezione, rappresentano un tridente da temere, specie in occasione di azioni di rimessa e in presenza di spazi tra le linee, e svolgono in maniera regolare la fase di copertura.
Punto debole: De Silvestri; attacco (un po’) sterile.
Salvo colpi di scena, contro il Milan, la posizione di terzino destro dovrebbe essere occupata da Lorenzo De Silvestri. Quest’ultimo, classe ’88, è un difensore laterale dotato di grandi potenzialità, bravo sia in fase di copertura, sia in fase di spinta. Tuttavia, a volte, evidenzia un rendimento discontinuo e non all’altezza della situazione. Capita che si proponga in avanti con puntualità ma senza precisione, tanto da proporre cross prevedibili e da scoprire la corsia di competenza, concedendo spazi agli avversari. Inoltre, quando puntato, non sempre riesce a contenere il dirimpettaio e, in determinate situazioni, viene superato con troppa facilità. Non è detto, in ogni caso, che contro i rossoneri giochi male. A oggi, per discontinuità, è però l’anello debole di una Samp che viaggia a mille. Un altro piccolo difetto dei blucerchiati è quello di non essere sempre incisivi in zona gol. Problema, quest’ultimo, caratterizzato dall’enorme dispendio energetico e dal fatto che le punte partecipino con assiduità alla fase difensiva.
Giocatore chiave: Roberto Soriano-Stefano Okaka.
Il fulcro del gioco dell’undici di Mihajlovic è senz’altro Roberto Soriano, centrocampista mobile, portatore di quantità, qualità e fosforo. Capace di vincere contrasti su contrasti e di recuperare un ottimo numero di palloni, il mediano blucerchiato dispone di senso del gioco e della posizione, abilità nel coordinare i movimenti dei compagni e doti tecniche che gli consentono di impostare l’azione. Essenziale. Molto importante, per l’economia della Sampdoria, è anche Stefano Okaka che, in queste dieci giornate di campionato, ha dimostrato di essere maturato sotto l’aspetto fisico e di sapere eseguire molto bene il lavoro sporco, in modo tale da fare rifiatare e salire la squadra e creare spazi per i compagni.