In una cornice d’altri tempi, le due squadre milanesi hanno regalato al pubblico di San Siro una delle più mediocri stracittadine della storia di Milano. Come nobili decaduti che si ostinano ad usare le posate d’argento nonostante siano caduti in disgrazia, i ventidue giocatori in campo rappresentano le due squadre solamente per il fatto che indossino una maglia rossonerazzurra, indegnamente. Le mie parole non sono però un attacco a dei giocatori che per loro sfortuna, non sono stati baciati dal dio della classe calcistica. Hanno dato tutto quello che avevano. Lo sforzo profuso è innegabile quanto lo scarso livello tecnico presente sul terreno di gioco.
Guardando in casa nostra, questo Milan non riesce a cambiare passo e i bonus dati ad una squadra in costruzione si stanno esaurendo di giornata in giornata senza lasciare alibi per via dei risultati decisamente insoddisfacenti. Quattro punti nelle ultime cinque partite o se preferite solo dieci nelle ultime dieci gare di campionato, sono uno score al di sotto di qualsiasi standard degno di questi colori. Quando poi il nostro migliore giocatore cambia maglia alla vigilia della stracittadina, mi riferisco ad Entusiasmo, la nostra squadra precipita in una normalità da centro classifica.
Il Milan visto nel derby ha ceduto il campo e il gioco ad una squadra in balìa degli eventi nelle ultime giornate e con un nuovo allenatore arrivato 15 minuti prima della partita. Un dato di fatto che è inutile continuare a nascondere in conferenze stampa da “copia e incolla”. “Le prestazioni ci sono”, “abbiamo raccolto un punto” e “ricordiamoci da dove siamo partiti”, è la litaniai di quest’annata. Dopo i “muovila, muovila” e i “dai, dai, dai” di Allegri, le nostre conferenze stampa stanno assumendo la forma dei tormentoni estivi che vengono trasmessi dalle radio fino alla nausea. Pippo ce la mette tutta e la sua determinazione lo assolve da colpe specifiche. Le responsabilità sono di chi da tempo ha abbandonato la squadra, salvo scendere dalle stelle ogni venerdì pre partita. Se proprio devo tirare le orecchie a Super Pippo, vorrei che la si finisse con le lusinghe verso un Presidente assente da troppo tempo. L’ego di Berlusconi non necessita di essere alimentato, lo conosciamo bene tutti. Cosi’ come non deve essere alimentata la speranza di annoverare giovani campioni in una rosa che fa della mediocrità la sua caratteristica principale. Consapevole di attirare dure critiche verso il sottoscritto, mi sento di porre sul tavolo degli imputati il nostro giovane Faraone.
L’impegno e la corsa non possono essere di certo criticate, cosi’ come la disponibilità a rientrare in copertura. Ma se Stephan deve avere tra i suoi colpi migliori il raddoppio in fase difensiva, tanto valeva spendere i soldi per un terzino o giocatore di fascia. Il goal sbagliato nel finale del Derby grida vendetta e lo sguardo di Inzaghi, inquadrato dai media, non ha bisogno di sottotitoli. Pippo sarebbe entrato in porta con tutto il corpo, lo sappiamo tutti ed e’ inutile negarlo. Le squadre si costruiscono con i campioni e fino a che i vari Tevez e Pogba non vengono acquistati per ragioni extra calcistiche e per la ostinata volontà di fare mercato senza soldi, il nostro Milan galleggerà a metà classifica per lungo tempo. Un paio di sessioni di mercato fa, il presidente del San Paolo dichiarò che Paulo Henrique Ganso non sarebbe mai stato venduto per un casco di banane.
A proposito di banane, lasciatemi denunciare il fatto che la mediocrità espressa dal nostro campionato abbia contagiato l’intelligenza di alcuni illustri personaggi del nostro calcio. Le persone come Tavecchio e Lotito mi fanno vergognare di appartenere alla loro stessa razza e vorrei ricordare loro che il nostro calcio ha più bisogno di Opti Poba e “cosi” di colore, che gente piena di soldi ma decisamente senza onore.
Alessandro Jacobone
Milanisti Non Evoluti @nonevoluto