Sei nomi, nessuna certezza. Anzi, quando Bonera nell’ultima sfida contro la Sampdoria è stato espulso, Inzaghi si è addiritura inventato un settimo terzino per sopperire all’inferiorità numerica. Ma girarci attorno serve a poco: il Milan ha un problema struttuarale con i laterali bassi di difesa. L’impossibilità di fare turnover dovuto all’assenze delle coppe europee sta creando gerarchie e confusione all’interno della testa di Pippo, che deve ritrovare la giusta serenità per effettuare le scelte migliori. Ma andiamo nel dettaglio.
Il ko di Abate in settimana ha costretto il tecnico rossonero ha ridisegnare i terzini: De Sciglio riportato sulla fascia originale voleva dire dar spazio ad Armero sulla sinistra, dopo comunque una buona prova contro il San Lorenzo nel Trofeo Berlusconi. Invece Inzaghi ha optato per l’esperienza di Bonera sulla sinistra, che si è dimostrato ancora una volta inadatto al ruolo. Ma proprio quando il capitano del Milan è stato espulso, in panchina ha prevalso il kaos. A disposizione c’erano proprio Armero (il sostituto ideale), Albertazzi e Zaccardo, invece Pippo ha mandato in campo Poli, snaturandolo dal suo ruolo naturale di centrocampista a terzino destro e spostando De Sciglio sulla sinistra. Una mossa dettata dall’inaffidabilità di Armero e Albertazzi e dalla pochezza tattica di Zaccardo.
La trasferta di Marassi, seppur il risultato non sia da buttar via, lascia più dubbi che certezze. Alla ripresa del campionato ci sarà il derby e Inzaghi deve sciogliere le riserve, sperando nel ritorno di Abate. Intanto, però, il problema terzini persiste e persisterà fino a quando la società non tornerà ad investire su giocatori di qualità. Ma questo, ad oggi, è un altro discorso.