Domenica pomeriggio, alle ore 15.00, il Milan farà visita al Verona. Al Bentegodi, in Serie A, rossoneri e scaligeri si sono incontrati in ventiquattro occasioni. A tal proposito, il bilancio parla di otto vittorie del Diavolo, otto affermazioni gialloblù e otto pareggi.
Questi i risultati degli ultimi cinque scontri diretti.
26/01/1997: Verona-Milan 3-1 (30′ Zanini; 38′ Bacci; 54′ Orlandini; 67‘ Boban).
31/10/1999: Verona-Milan 0-0.
17/12/2000: Verona-Milan 1-1 (4′ Bonazzoli; 22′ Ambrosini).
28/04/2002: Verona-Milan 1-2 (28′ Mutu; 65′ Inzaghi; 82′ Pirlo).
24/08/2013: Verona-Milan 2-1 (14‘ Poli; 30′ Toni; 53′ Toni).
L’ultima volta.
E’ la prima giornata del campionato 2013/2014. Si gioca alle ore 18.00 di sabato pomeriggio. Il Milan, reduce da un uno a uno esterno contro il PSV Eindhoven, nell’andata dei playoff di Champions League, scende in campo con superficialità e senza concentrazione. Tuttavia, l’inizio è promettente. In apertura, con un destro potente proveniente dalla trequarti, Balotelli impegna Rafael. Prove tecniche di gol. Sì, perché, al quarto d’ora, il Milan passa in vantaggio: Balotelli imbecca Poli, che si inserisce bene e supera l’estremo difensore gialloblù. Fuoco di paglia. Il Milan, trovato l’uno a zero, abbassa il ritmo e gioca senza la minima attenzione. Alla mezz’ora, a seguito del classico svarione sugli sviluppi di un corner, Toni anticipa tutti e, di testa, supera un Abbiati tutt’altro che reattivo e attento. I rossoneri non reagiscono e, a inizio ripresa, il Verona ribalta la partita. Al 53′, sugli sviluppi di un ribaltamento di fronte, Jankovic crossa in mezzo, dalla propria fascia destra, per Toni. Quest’ultimo colpisce di testa senza problemi e supera un Abbiati lento, goffo e in ritardo. Il Milan non riesce più a creare occasioni e si sbilancia a più non posso. Il Verona, però, non affonda e si accontenta del due a uno. I rossoneri, per la seconda stagione consecutiva, iniziano il campionato con una sconfitta.
La Fatal Verona numero uno.
A sentir parlare di Verona, a ogni vero tifoso rossonero, non può che venire in mente la Fatal Verona. Proprio così. Nella stagione 1972/1973 e 1989/1990, i rossoneri arrivarono alle battute finali del campionato in testa alla classifica, per poi crollare sul più bello, proprio per mano del Verona, padrone di casa. Andiamo però con ordine. E’ il 20 maggio 1973: il Milan, capolista e fresco vincitore della Coppa delle Coppe, si presenta a Verona con un punto di vantaggio sulla Juventus, ma orfano dell’infortunato Schnellinger e dello squalificato Nereo Rocco, che avrebbe voluto che la gara si giocasse con ventiquattro ore di ritardo, sostituito in panchina dall’allenatore in seconda, Giovanni Trapattoni. Per vincere lo scudetto, basta un pareggio. In campo, però, accade l’irreparabile. Il Milan non ha più birra in corpo: non riesce a imporsi e a esprimersi come suo solito. Al 17′, Sirena porta in vantaggio il Verona. Poco dopo, al 26′, su autogol di Sabadini, gli scaligeri raddoppiano. Passano tre minuti e i padroni di casa si portano sul tre a zero, grazie a un gol di Luppi. La disfatta è dietro l’angolo. La tragedia si sta per consumare. Al 34′, tuttavia, Rosato riapre la partita. Una vana illusione. Tra il 70′ e il 72′, a seguito di una rete di Luppi e di un autogol di Turone, il Verona si porta addirittura sul cinque a uno. I gol di Sabadini e Bigon, all’82’ e all’86’, sono inutili. Finisce cinque a tre per i gialloblù. Il Milan, all’ultima giornata, perde lo scudetto. Scudetto che verrà vinto dalla Juventus.
La Fatal Verona numero due.
E’ il 22 aprile 1990. Il Milan, primo in classifica a pari punti con il Napoli, fa tappa al Bentegodi di Verona. Per non farsi superare dai partenopei, gli uomini di Sacchi, chiamati a fare i conti con le defezioni di Ancelotti e Borgonovo, devono vincere per forza. I rossoneri, dopo un quarto d’ora non brillante, salgono in cattedra, mettono in circolo grinta e intensità, creano occasioni pericolose e, al 33′, grazie a una punizione di Marco Simone, trovano la rete del vantaggio. Nel corso dell’incontro, malgrado Pazzagli debba mettere in scena due ottime parate per salvare il risultato, ci sarebbero le possibilità per raddoppiare, ma il direttore di gara, Rosario Lo Bello, nega ai nostri due evidenti calci di rigore. Il clima si surriscalda. I giocatori del Milan perdono il senno e la lucidità, mentre un indemoniato Arrigo Sacchi, al 62′, viene allontanato dalla panchina. Al 63′, un minuto dopo l’espulsione del tecnico romagnolo, arriva la doccia fredda: Sotomayor, di testa, segna il gol del pareggio. Il Milan prova a reagire, attacca a testa bassa e crea occasioni, ma non riesce a segnare. Al 79′, Peruzzi, estremo difensore del Verona, respinge in qualche modo una conclusione ravvicinata di Gullit, che avrebbe però potuto essere più preciso e insaccare. E’ l’inizio della fine. Il Milan non trova più le chiavi della gara. Ai rossoneri saltano i nervi e, nel giro di quattro minuti, Rijkaard e Van Basten, che si sfila la maglia in segno di protesta, vengono espulsi. A un minuto dal termine, con un preciso pallonetto, Pellegrini porta i padroni di casa alla vittoria, complice un altro un grave errore dell’arbitro, che non sanziona un netto fuorigioco di Gritti. Due a uno Verona. Costacurta esplode di rabbia, dinanzi al direttore di gara, e viene espulso. Il Milan, che conclude la gara in otto, viene superato dal Napoli e, in campionato, deve dire addio ai sogni di gloria. I rossoneri, tuttavia, si consoleranno con il trionfo nella finale di Champions League.