Ossessione Torres: giocare 90′, allontanando lo spettro panchina

Fernando Torres ha rilasciato un’importante intervista al Corriere della Sera. Le parole del Niño hanno toccato diversi argomenti, fra cui la permanenza al Chelsea che ormai era diventata impossibile fino alla chiamata del Milan, club di prestigio che gli ha dato la possibilità di cucirsi la maglia numero 9 addosso. Una maglia pesante, l’eredità del suo attuale mister: Filippo Inzaghi.

E proprio a quest’ultimo sembrano indirizzati alcuni dei messaggi lanciati dallo spagnolo nel corso dell’intervista. Torres ha dimostrato ancora una volta che, oltre ad essere professionista sul rettangolo verde, lo è allo stesso modo fuori: voglia di fare, di mettersi a disposizione ma consapevole dei suoi grandi mezzi. “Le sostituzioni? Essere tolti dal campo non piace a me come a nessun giocatore. Non ho nessun problema con Inzaghi o lo staff tecnico ma vorrei stare in campo novanta minuti”. Queste frasi in particolare mostrano chiaramente che il suo obiettivo primario è giocare titolare e rimanere in campo fino alla fine del match: Torres vuole essere protagonista nella sua nuova squadra, lo desidera fortemente.

Parlare di critica nei confronti del suo allenatore forse è esagerato, ma una cosa è certa: essere sostituito non gli fa piacere. Lo spagnolo deve ancora prendere le misure con il campionato italiano e soprattutto deve trovare il giusto feeling con i compagni; la medicina giusta è solamente una e l’ha pregustata solamente ad Empoli finora: il gol. Tornare a segnare certificherà il suo status di titolare, gli darà ancora più forza e fiducia in sé e perché no, la permanenza in campo per l’intera durata della partita. In breve spetta a lui, all’artigliere iberico, mettere in difficoltà il mister e guadagnarsi quei novanta minuti tanto agognati.

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