Fernando Torres ha giocato solo 15 minuti ieri contro la Fiorentina, l’attaccante spagnolo ha rilasciato una lunga intervista alla trasmissione Al Primer Toque. Queste le sue dichiarazioni: “La partita contro i Viola ci è sfuggita quando sembravamo controllarla. Nei primi quindici minuti del secondo tempo avremmo potuto segnare il secondo gol, non ci siamo riusciti e si sa quello che succede in questi casi. Io mi trovo sempre meglio, mi sto adattando a un campionato nuovo. Ci sono tre partite questa settimana, il Mister ha fatto qualche cambio e ha detto che avremmo giocato tutti, che avrà bisogno di tutti quanti e ieri è toccato a me partire dalla panchina”.
Sulla sua avventura e i suoi obiettivi in rossonero: “Andare in una nuova liga è una sfida per me. Non sono venuto qui a passare il tempo, ma a lasciare il segno. Sono orgoglioso di quel che ho fatto in Spagna e in Inghilterra e mi piacerebbe che anche in Italia le cose andassero così. Adesso siamo una squadra giovane, che conserva i valori storici del Milan, anche con un allenatore giovane e ambizioso. Cerchiamo di costruire di nuovo il grande Milan, è il primo anno che non è in Europa, un anno importante anche difficile difficile; dobbiamo vincere queste partite per entrare nella lotta per l’Europa. Questo è un club con una grande storia e in quest’anno, che è atipico per tutti, cercherò di dare il massimo per tornare a vedere il Milan in Europa. Inzaghi? L’arrivo di Inzaghi in panchina ha generato molto entusiasmo, molto entusiasmo anche per come è iniziata la stagione. Puntiamo in alto, ma bisogna mantenere i piedi per terra, l’obiettivo minimo è entrare in Europa“.
Infine sul ritorno nella nazionale spagnola: “Difficile dire quale sia il campionato migliore, ognuno ha i suoi lati positivi e negativi. Se si parla di organizzazione, di come si vende all’estero, il campionato inglese è molto superiore a quello spagnolo e italiano, sanno organizzare bene le cose per il pubblico. La nazionale mi ha dato tutto, abbiamo passato grandi annate e c’è sempre la voglia di tornare, di tornare a vincere, di vedere il paese unito che celebra una vittoria e per questo bisogna fare bene nelle nostre squadre di club. Adesso la cosa più importante è il Milan e spero che mi possa portare in nazionale”.