Doveva essere la partita della svolta, invece il Milan impatta contro l’Inter e ridimensione le proprie ambizioni. Una partita a senso unico fin dal primo minuto, con i nerazzurri avanti dopo pochi minuti e poi sempre con la partita in mano. Una sconfitta che deve far riflettere i rossoneri, apparsi fuori condizione e sempre in ritardo su tutti i palloni. Ma vediamo chi sono stati i Top&Flop del derby Primavera.
VIDO – TOP
Entra in campo dopo pochi minuti per l’infortunio di Crociata e subito mette in mostra le sue qualità: rapidità d’esecuzione, dribbling e freddezza. Si guadagna e realizza il gol del momentaneo 2-1 su rigore e sembra l’unico a provarci per davvero fino all’ultimo. Non è al meglio per via di un infortunio ad inizio stagione, ma in campo i problemi non si vedono ed è l’ultimo ad arrendersi. Mai domo.
MODIC – FLOP
Per chi conosce le sue qualità, sa che la partita di oggi è stata totalmente non all’altezza del suo nome. Abituati bene ai suoi lanci al bacio per smarcare gli esterni d’attacco, il bosniaco oggi a centrocampo viene schiantato dalla fisicità del nerazzurri e non riesce mai a trovare lo spazio per illuminare i compagni. Quando si accende, però, mette Felicioli davanti alla porta: troppo poco per un giocatore della sua qualità in una partita del genere.
MASTALLI – TOP
L’unico del centrocampo rossonero a non arrendersi mai. Rischia anche in più occasione di lasciare la squadra in dieci per brutti falli, ma contro un centrocampo così fisico come quello dell’Inter servivano muscoli e lui ne mette in campo a volontà. Poco incisivo rispetto ad altre gare in fase offensiva, ma tiene a galla da solo la squadra quando l’Inter provava a dilagare nel finale. Leone coi muscoli.
FELICIOLI – FLOP
Dovrebbe fare la differenza sulla destra, invece non supera mai l’uomo. Troppo molle in fase offensiva e mai utile in fase difensiva, partita senza voto per il giovane attaccante rossonero che avrebbe anche la palla del pareggio, ma la spara sul palo con tutta la porta spalancata davanti. Prestazione da rivedere.