Il Milan vince al Bentegodi di Verona disputando, dal punto di vista tattico, un’ottima prestazione. Pippo Inzaghi mette in campo il Milan con un 4-3-3 mirato a impadronirsi delle fasce e a limitare i danni a centrocampo. E la tattica, nel complesso, funziona. Sulle corsie laterali, specie a destra, Abate e Honda dominano in lungo e in largo, sfondano a più non posso, superando Agostini, che fatica in quanto non aiutato da Jankovic, coprono bene, spingono con regolarità, propongono cross e azioni interessanti e sono concreti e incisivi.
Anche sulla sinistra, grazie a un El Shaarawy efficace e a tratti brillante, i rossoneri sono on fire. Il centrocampo, eccezion fatta per un Poli che gioca bene e alterna al meglio le due fasi, fatica. Tuttavia, i mediani rimangono bloccati, a presidiare la zona di competenza, e limitano i danni. In questo modo, per lo meno fino al gol del momentaneo tre a zero, l’interdizione è comunque sufficiente e, sulle fasce, i nostri possono ripartire a più riprese e sfruttare al meglio i varchi a disposizione, caratterizzati anche dall’eccellente lavoro di Honda ed El Shaarawy in fase di non possesso.
Una volta trovata la rete del tre a zero, i nostri abbassano il ritmo, lasciano molti spazi tra le linee, vengono meno a centrocampo e concedono al Verona qualche occasione di troppo. Gli uomini di Mandorlini, però, segnano troppo tardi. Mettendo Armero (che può fare anche il centrocampista interno) al posto di Essien, con ogni probabilità, Inzaghi permetterebbe ai rossoneri di non subire nemmeno il gol della bandiera. Ciò nonostante, dal punto di vista tattico, la prova è superata. Nei momenti decisivi, il Milan c’è.